Page 100 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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90 TIBERIO F. MORO
Silenzio anche da parte del Morselli nella sua breve analisi della campagna
del 1848. Egli si scaglia solo contro la politica incerta:
Una conseguenza di movimenti rivoluzionari e democratici è che la politica demago-
gica pretenda assolutamente di guidare la guerra e non riesca che ad imbrogliarla (. .. )
La politica (. .. ) ha diritto di assegnare lo scopo delle operazioni militari; ma non
di esercitare quell'azione tirranica ed arbitraria, che è quasi sempre funesta e dis-
solvente (121).
Oltre a coloro che avevano inserito la campagna in Adriatico in lavori di
più ampio respiro come il Randaccio, il Vecchj ed in particolare il Guerrini - per
il comparto che si interfaccia con il comandante Persano -, e qualcuno più re-
cente come il Romiti, c'è chi ha dedicato un più attento esame agli avvenimen-
ti in Adriatico nel corso del 1848-49, per non parlare di coloro che hanno scritto
sulla "rivoluzione di Venezia", a cominciare da chi aveva partecipato ai fatti o ne
era stato testimone oculare (122). •
Credo che il primo ad analizzare in dettaglio la campagna del 1848-49 sia sta-
to il maggiore commissario della R. Marina Giuseppe Gonni che nel 1915 pubblicò
La campagna adriatica del 1848-49 e lajamlglia MameU(123) giovandosi anche di
documenti di archivi privati: anche se non tanto accurato nei dettagli della com-
ponente navale (unità presenti, armamento, comandanti, date di arrivo delle navi
nei sorgitori, eccetera - evidentemente non ha consultato i giornali di bordo, co-
me fece, ad esempio il Radogna per compilare le schede delle navi napoletane),
ma con buone fonti, anche se con intenti agiografici, il Gonni giustifica parzial-
mente l'ammiraglio piemontese, accusando il Governo di "mancanza di idee pre-
cise". Definisce "azione incerta" quella dell'Albini, che non ha trovato la possibilità
di attaccare, "come se l'atteggiamento suo l'asse più di chi attenda ordini piuttosto
eli chi si slancia nell'azione colla propria ispirazione e calcolo militare" (124).
Circa un decennio più tardi sull'argomento è intervenuto il Capo dell'Uftìcio
Storico della Marina, comandante Guido Po, che ha presentato La cctl'11jJagna net-
vale dellet Marina Sarda in Ad/iaNco negli anni 1848-49 in occasione del con-
gresso storico di Bologna (8.11.1928). La relazione è stata pubblicata negli Atti del
Congresso, sul Bollettino dell'Ufficio Storico dell'Esercito e nella Rassegna Storica
del Risorgimento.
Sviluppata dalla consultazione di documenti provenienti dall'Archivio di Stato
eli Torino e ceduti temporaneamente all'UlTicio Storico della Marina, fa riferimen-
to anche al lavoro del Gonni, ma è pervasa da un sentimento giustificatorio e par-
tigiano, tanto che la sua parzialità ha dato adito ai rilievi di Rosario Romeo (125).
In occasione del centenario degli avvenimenti ricordati l'Ufficio Storico
dell'Esercito pubblicò ut1a raccolta di saggi sulla prima guerra di indipendenza (126)
dove sono analizzate, a clira rispettivamente del gen. ES. Grazioli e del gen. C.
Geloso, le operazioni militari del 1848 e del 1849: nessun accenno viene fatto alla
campagna navale. Per contro, un breve cenno all'attività della squadra napoletana