Page 95 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
P. 95

LA  CAMPAGNA  NAVALE DELLA  MARINA  SARDA  IN  ADRIATICO NEGU ANNI  1848-1849   85


         fecero  un'azione collegiale rassegnando le dimissioni (108).  Ulteriori disordini av-
         vennero all'inizio di febbraio tra  marinai delle unità e soldati locali che misero in
         agitazione l'intera cittadinanza,  con riusciti  tentativi di  ricomporre la  vertenza.
              Un benefico apporto fu  prodotto dalle notizie che venivano da Roma e riu-
         scirono  a flemmatizzare  gli  animi.
              Un'ultima  manifestazione si  ha  il  10  marzo,  quando  avviene  il cambio  del
         comandante del Des Geneys:  l'equipaggio tributa una calorosa espressione di sim-
         patia ed acclamano  il  cedente,  il neo  promosso  ammiraglio Mameli,  ritenuto da
         loro quale capo più  idoneo dell'Albini a portare al  combattimento le navi sarde.
              L'ammiraglio Albini viene informato il 20  marzo  che il Re  aveva intenzione
         di  denunciare l'armistizio e  continuare la  guerra,  ma  non ha  direttive chiare sul
         da  farsi.  Non  ne ha  neanche il capo delle forze  terrestri,  come traspare eviden-
         te dal  messaggio inviato al  Presidente del  Consiglio dei Ministri:


              N.  61  confidenziale
                                              . Dal Quartier Generale  Principale  in Novara
                                                                  addì 22  marzo 1849
              Mi  reco a  premura di accusare ricevuta  del foglio  di V.S.  I1l.ma  in data del 21  cor-
              rente  riguardante  l'intenzione del Consiglio dei  Ministri  di far  attaccare dalla  flotta
              nostra quella Austriaca anche nel pOito di Trieste e di  parteciparLe che avendo co-
              municato tal  foglio  a S.M.  mi fece  conoscere non essere di tal  parere tanto più che
              la  ConfederaZione Germanica ha  già  protestato altre  volte contro un simile  proget-
              to e che ciò sarebbe accrescere il numero dei nostri nemici senza trovar verun van-
              taggio  essenziale  nelle attuali cii·costanze.
              Riguardo al modo di utilizzare la flotta  per trame il miglior partito ed anche il maggior
              soccorso indiretto per l'Esercito di terra, non saprei Per ora cosa suggerire,  panni però,
              che codesto Ministero potrebbe darle quelle istnlzioni più confacenti; la esperienza poi,
              del Vice  Ammiraglio cav.  Albini supplirà  poi all'emergenza.
              Ho l'onore di reiterare a  V.S.  Ill.ma  i sensi del mio devoto ossequio.
                                                Il  tenente generale maggiore dell'Esercito
                                                                  fIO Czarnowski (109)

              Dopo  Novara  Albini scrive a Manin  in  modo sconsolato:  non sa  cosa  fare,
         se non prestare giuramento  al  nuovo Re.
              Intanto a Genova ci sono tumulti, una nuova forma di rivoluzione tanto che
         si  costituisce  un  governo  provvisorio  della  città  e  si  assalta  l'Arsenale:  Venezia
         ha  fatto  scuola.
              Le  carceri sono  minacciate,  il Tenente Colonnello  Del  Santo,  il 6 di  aprile
         chiede aiuto  al  Generale La  Marmora;  anche Ancona  è  in  subbuglio  e  il sinda-
         co chiede alla  Squadra di  rimanere  in  porto.
   90   91   92   93   94   95   96   97   98   99   100