Page 98 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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Per quanto concerne l'Austria - ci sia consentita questa fugace invasione in
un settore esaminato da altri, ma necessaria per sottolineare il confronto - suc-
cessivamente alla campagna, si ebbero notevoli dispute sulla stampa di Trieste,
circa l"'inerzia" della flotta, a confronto del comportamento "offensivo" di
Nelson, scelto a paragone.
In quei frangenti si distinse un armatore dalmata, Spiridone Gropcevich, che
sferzava le alte sfere affermando
che se una notta non vale a prestare assistenza al conunercio e alla navigazione
nemmeno contro le piccole potenze europee, sarebbe meglio per lo Stato di 11011
averla; almeno quei milioni che costa potrebbero essere impiegati più utilmente.
Se gli imprenditori guardavano al capitale, i giovani ufficiali avevano uno
stato d'animo altrettanto esacerbato, ma per altri motivi; ne fa fede la testimo-
nianza di una lettera, scritta il 3 giugno 1848, dall'allora Alnere di vascello Guglielmo
Tegetholr al padre:
Bella figura che facciamo con la nostra marina. Di qui non possiamo muoverci. È
disgustoso e mortificante che l'Impero austriaco debba fuggire in mare davanti a si-
mili Stati come la Sardegna. Non vorrei fare una seconda volta una così J11iserancla
figura (J 1J).
La lezione ciel 1848-49 fu ben assorbita dal Governo cii Vienna e ne con-
seguirono decisioni ed attuazioni in tempi più o meno lunghi.
Si ebbe la presa di coscienza sulla necessità di disporre di un valido stm-
mento navale da contrapporre non solo agli Stati italiani - praticamente al re-
gno di Sardegna - ma anche alle altre potenze mediterranee (114).
Fu deciso il trasferimento della base navale principale da Venezia in loca-
lità distante da zone di possibili crisi: dapprima fu trasferita a Trieste la scuola e
fu messa allo studio la costruzione di un arsenale militare a Pola ed infine fu
trasferita in questa località anche la scuola e tutte le attività navali militari per
evitare interferenze con l'emporio commerciale triestino.
Inoltre, considerato che Trieste poteva essere un obiettivo di interesse
con possibile blocco delle attività marittime e conseguente interruzione delle
operazioni commerciali vitali per l'Impero, fu deciso cii fortificare la città clal
lato terrestre e sul fronte marittimo per contrastare eventuali sbarchi ed at-
tacchi dal mare (115).
Innne, fu dato impulso all'arruolamento di uff1ciali e marinai provenienti dall'in-
terno dell'Impero e, dopo il '48-'49, la lingua uff1ciale di bordo divenne la tedesca,
anche se gli equipaggi continuarono aclusare il dialetto veneto-istriano-dalmata (116).
Nel Regno di Sardegna, dopo la campagna del 1848-49, la marina iniziò un
rinnovamento ciel materiale, ma rimase piuttosto statica per quanto concerneva
la formazione degli ufficiali e degli equipaggi.