Page 90 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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L'attuazione del blocco è piuttosto simbolica che reale, in primis per l'al-
lontanamento delle unità napoletane e anche per i continui movimenti delle
unità che dovrebbero attuarlo, vedasi ad esempio il Daillo.
La dichiarazione di blocco, però, con quella postilla che suona a minaccia
per la città ("siccome potrebbe darsi il caso che clurante il blocco, le Divisioni
navali italiane dessero una qualche fazione militare sopra di Trieste, perciò gli
Ammiragli hanno l'onore di avvertirLa per quelle misure che riterrà opportune")
innesca una catena di azioni locali e a distanza.
Gyulai proclama lo stato d'assedio a Trieste che mantiene fino al 9 di set-
tembre e assume tutti i poteri: controllo dei forestieri in città, delle navi in par-
tenza e in arrivo, eccetera. Il Governatore Salm cerca di arrivare ad un accordo
con l'Albini anche attraverso l'intermediazione di Francia ed Inghilterra, che ave-
vano notevolissimi interessi commerciali in città, ma i suoi tentativi non sono
coordinati con quelli del responsabile militare della città (88).
La dichiarazione di blocco ha un notevole risonanza a Monaco, quando giun-
ge il rapporto del Governatore Salm, dove la cosa è vista come "una vera e pro-
pria apertura di ostilità" nei confronti della Confederazione Germanica per cui si
parla di rottura dei rapporti diplomatici con il Regno di Sardegna.
In quella occasione il rappresentante piemontese, pallavicini, non fa una
delle figure migliori, tanto che anche la diplomazia inglese si dà da fare per "am-
morbidire" la situazione, che, di suo, era già morbida, anche per frequenti co-
municazioni che intercorrevano tra il Salm e l'Albini.
L'attività della squadra sardo-veneta successivamente alla dichiarazione di
blocco (89) non si discosta da quanto precedentemente messo in atto: pendola-
menti e soste nei sorgitori istriani. Viene anche ipotizzato uno sbarco nella cit-
tadina di Umago, sorgitore che vedeva spesso alla fonda le unità dell' Albini in
quanto è buon ridosso con vento di bora, ma non se ne fece niente in quanto
il comandante delle unità venete era di parere contrario (90).
Dopo la partenza delle navi napoletane, alle unità sarde si erano aggiunte
Gulnara, Icbnusa, AWbioJ1, Aurora, Colombo, Goito e Monzambano, mentre
lvlalfafano e Sfaifètfa erano state richiamate a Genova .
. Sentendosi in grado di poter fare qualcosa di utile, l'Albini propose di bat-
tere le difese di Pirano e, su suggerimento di Spinola, occupare l'isola di Lissa,
ma il Governo si oppose per timore dell'intervento della Confederazione Germanica.
Da notare che il 28 luglio si era formato il nuovo Gabinetto Casati, con
Collegno alla Guerra.
Nel presentare il programma del Governo il presidente del Consiglio così
si era espresso:
Signori, ci presentiamo dinnanzi a voi, consci della gravità dei tempi. con quella
fiducia che ispira il sentimento di chi adempie un dovere e consacra ogni suo af-
fetto alla patria.