Page 88 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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un rapporto, ma nello stesso tempo indirizza al Ministero lo stesso rapporto con
la proposta di ricompense per il personale di bordo, senza informare il co-
mandante della squadra; anzi il rapporto per il Ministero presenta qualche va-
riante rispetto a quello per l'ammiraglio, e quest'ultimo differisce leggermente
dal Giornale di bordo.
L'azione del Persano è esaminata dal Guerrini nel primo volume del suo la-
voro su Lissa (76) e fa riferimento non al Giornale di bordo, bensì ai due rappor-
ti; egli critica fortemente il comportamento del comandante del Dai1w, taccian,dolo
di leggerezza e vanagloria e conclude:
L'Albini non approvò l'azione del Persano contro il forte di Caorle: ma lo lasciò ca-
pire più che non lo dicesse.
Tra gli altri commentatori della campagna del 1848, sempre a proposito
dell'episodio, si riscontra che Po (77) è poco preciso e lacunoso; il Marchesi (78) è
sarcastico, in quanto, riferendosi all'unità sarda precisa:
C .. ) esso rimase passivo o poco meno, e non altro fece che scagliare alcune palle
contro le batterie nemiche. Ciò non impedì pemltro al vana glorioso e non veritiero
capitano di strombazzare come fatto di "poema degnissimo e di storia" le gesta po-
co serie da lui compiute ( ... ) .
Come riporta Bertuccioli, si ebbe anche un battibecco sulla stampa locale (79)
in quanto, avendo la Gazzetta di Venezia del 15 giugno esaltato:
l'intrepidezza del comandante Bucchia, nonché il comportamento degli ufficiali e de-
gli equipaggi che avevano dato bella prova di comggio e di filantropia nel salva-
taggio dei superstiti della Furiosa
e non era stato fatto cenno al concorso del Da/no, perveniva al giornale la pro-
testa di 'un ufficiale della Marina Sarda', che il Marchesi non esita ad identificare
nel Persano, accusandolo di essere rimasto prossoché passivo.
Poco chiaro è anche il Romiti (80) quando nota che "Albini invia il Daino
idoneo al trasporto di 50 persone ma non ha mezzi per le altre 1950 neanche a
Venezia: la spedizione fu annullata".
In conclusione, qualora non si consideri il tiro occasionale durante il biac-
co di Trieste. le batterie di Caorle possono considerarsi quale unico reparto che
contrastò la forza navale congiunta sardo-veneta.
Anticipiamo qui un altro episodio che vide qualche scambio di cannonate,
accaduto il 3 luglio (81).
Un'imbarcazione veneta, il pielago Madonna del Rosario spinto dal vento,
andò sotto il forte di Pirano e non venne rilasciato dal comandante della guarni-
gione locale.
La corvetta veneziana Civica andata a riprenderlo, venne respinta e Albini
dispose che il TrlPoli con il brigantino emc/afo e tre imbarcazioni minori arma-
te provvedessero per il recupero.
Il forte iniziò a tirare colpendo il rimorchio, il TtiPoti rispose al fuoco, i
marinai sbarcarono mettendo in fuga il presidio e recuperarono la imbarcazione