Page 292 - Missioni Militari Italiane all’estero in tempo di pace (1946-1989) - Atti 27-28 novembre 2001
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          Le opemzioni continuarono nei giorni seguenti e complessivamente furono imbar-
          cati 508 uomini e 394  donne, di cui  rispeuivameme  ouo e tre preferirono rima-
          nere a Singaporc, mentre tuui gli altri (891)  furono condoui in halia.
             Il 2 agosto il Gruppo navale lasci:! va Singapore, ove era stato vi:.itato dal!" onore-
          vole  Zamberleui che portava il pi:IUSO del Governo ed il saluto dell'Italia tuua, e
          djrigcva pcr rientrare in  Patria.
             Gli equipaggi  si  prodigarono per rendere confortevole  la  vita  dei  profughi
          a bordo, che ebbero un comportamento sempre collaborativo dimostrando grande
          riconoscenza. Per i più piccoh a Singapore erano swti acquistati dai marinai italiani
          mohi  giocattoli,  che  comribuirono a  far  riacquistare  il sorriso  a  bambini  così
          provati dagli :JVvenlmenti. Per tutti, espresse ai nostri equlpagglun c;~ loroso ringra-
          ziamento il professore Kram, ex doccn1e deii'Universilà di Saigon, anche lui salvato
          dal  mare.
             Una  raguzz:J  vietn.1mita 1enne un di:trio a  bordo, in cui si souolinca lu  l~tdi­
          zionnle  umanil1\  e  bononlla  dei  noslri  m:trin~i di  ogni  età  e  grado,  il  di:~rlo si
          conclude con  le  parole:  "C:tri  nostri amici, conservate  per sempre  nella  vos1ra
          menre  il ricordo di questi giorni".
             Giumo a  Venezia  il  Gruppo Navale iniziò lo sbarco del  personale recupe·
          rata,  che  trovò una  prima sistemazione In campi attrezzati  del  Veneto  per poi
          disperdersi per tuua  !'.Europa  in cerca di una nuova viw degna di essere vissuta.
          Il  21  Agos!O  1'8° gruppo è  sciolto c  le unità rientrano nei porti di normale gravi-
          tazione,  si smontano le allrezzature provvisorie e  si  riprende l'auività addestm-
          tiva consueta.

          Conclusioni
             la  missione di soccorso dell'8°  Gruppo Navale  rappresenta  per  la  Marina
          italiana qualcosa di più di una "impresa um:.tnitaria". del cui risultato eccellente
          non si  può certo dubitare.  Ha lnf:llli  rappresentato  una  prima auivltà operativa
          in mari lontani di una  moderna  Task Force nazionale. che si è svolta in un diffi-
          cile clima internazionale,  dando prova di che cosa sia oggi  13  Naval Dfplomacy
          attiva.  Ha  richiesto la  prova effeuiva  della nessibilità dello stn•mento navale.  la
          rapidità con cui si deve nsponderc ad  un'esigenz:~ politica espressa dal Governo,
          rorganizzazione di stnmure dì bordo non previste con  una  sincrgia ouimale tra
          equipaggi e  maestranze  arsenalizie,  la  capacità  di operare per tempi considere-
          voli  lontano  dalle proprie basi.
             In una  parola è!  stata  la prima vera dimOtltrazione di una "Marina a braccio
          lungo"  come oggi è  ormai  considerata  la  nostr.J  Forza armata,  dopo le succes·
          sive  esperienze del  Golfo, della Somalirt c  di Tirnor Esr.
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