Page 221 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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UNA  AERONAlITICA  NUOVA:  IL  RAPPORTO  CON  LA  NAZIONE  NELL~ RICOSTRUZIONE  DELLA  FORZA  ARMATA  _

           In un caldissimo pomeriggio estivo, il programma di  volo iniziò alle 17.00, pre-
       annunciato dal passaggio di  due RF-84 F.  Subito dopo, un  piccolo corteo di veicoli e
       carrozze condotti da personaggi in abbigliamento primo novecento faceva da corni-
       ce al  volo della replica del  Farman, seguito dal Fiat G.5bis della Transavio impegna-
       to a tracciare scritte con i suoi fumogeni. Subito tre pattuglie di quattro F-84F, F-86K
       ed RF-84F si  precipitarono in  picchiata sul campo, superando Mach= 1 e causando
       dodici sonori bang. Seguivano gli addestratori ad elica, dal GA6 al SAI S.7, dal Mac-
       chi 416 al Piaggio 148 al  G.59; i primi jet Fiat G.80 e DH Vampire; gli idrosoccor-
       so Cant Z.506 e Piaggio 136; ancora le scuole di volo, con pattuglie di T-6, G.59, T-
       33  e G.82; poi due T-6  in una lezione di  volo in coppia:  gli  interfonici collegati al-
       l'impianto radio permettevano al pubblico di seguire tutti i discorsi tra istruttore ed
       allievo,  con sicuro effetto  spettacolare.  Cacrobazia italiana era rappresentata dalla
       pattuglia del Cavallino Rampante del 4° Stormo, montata su F-86E in una sgargian-
       te  livrea giallo-rosso-blù . Meno rumorosa ma assai più poetica l'esibizione dei sette
       alianti Canguro del Centro Militare di Volo a Vela in una silenziosa manovra collet-
       tiva di grandissimo contenuto tecnico. Da segnalare l'uso del vecchio Caproni 113 1-
       MARY, già appartenuto a Mario De Bernardi, quale trainatore. Giunsero poi le pat-
       tuglie acrobatiche spagnola c francese,  il Sagittario II, la pattuglia greca e quella tur-
       ca (entrambe su F-84G), il  dimostratore del Piaggio P.149, la pattuglia acrobatica del
       111  ° Squadron RAF su Hawker Hunter, ed ancora gli elicotteri impegnati nello sten-
       dere  linee telefoniche,  recuperare  naufraghi,  trasportare  feriti  e addirittura,  previo
       camuffamento da libellula,  raccogliere grandi margherite!  Non mancò  neppure un
       "episodio tattico" in cui una pattuglia di  jet colpì un bersaglio simulato con napalm
       e razzi  reali.  In  chiusura un ABA 7J si  posò di  fronte alla tribuna delle autorità per
       consegnare le foto panoramiche scattate in apertura dagli  RF-84F.
           Benchè soverchiata dall'impressione suscitata dalla MAF 56, la MAB 57 non
       deluse affatto  i suoi circa 150.000 spettatori e si  dimostrò un ulteriore momento
       di  consenso per la rinata arma azzurra. Se  mancò purtroppo in seguito la possibi-
       lità , da tutti auspicata, di organizzare annualmente eventi di tale portata spettaco-
       lare, è indubbio che le due manifestazioni riscossero un enorme successo e confer-
       marono la  bontà del  lavoro svolto per ricongiungere l'Aeronautica postbellica al
       proprio passato ed alla nazione.



       Conclusioni
           È innegabile che, sotto il profilo sostanziale, le condizioni ed i tempi per la ri-
       nascita dell'Aeronautica Militare siano stati dettati soprattutto dalla crescente con-
       trapposizione tra il blocco occidentale ed orientale, unita alla difficoltà britannica
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