Page 220 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
P. 220
GREGORY ALEGI
Non tutti ci sono; ma quelli che ci sono definiscono la linea ascendente del
progresso e per ogni tappa segnano un esempio preciso ed evocatore. [ ... ]
Eccole, ragazzi: queste sono le macchine che hanno segnato le tappe della sto-
ria aviatoria. Tappe gloriose sempre, ma in qualche caso duramente guadagna-
te, e segnate talvolta col sangue di coloro che generosamente si immolarono
per andare al di là del segno "(38).
Scrivendo su Ali nuove, Giorgio Bignozzi giudicò la mostra stati ca "nell'insie-
me [ ... ] una rassegna completa e quasi senza lacune" (39). Una misura quantitativa
del successo della MAF si poté avere dal grande traffico che bloccò la circolazione
stradale tra l'aeroporto c la capitale. Nel suo complesso, la MAF 56 segnò uno dei
maggiori successi propagandistici ed organizzativi conseguiti dalla Forza Armata in
tutta la sua storia, ed è ancor oggi ricordata come "uno dei più entusiasmanti spet-
tacoli di volo dell'Aeronautica Militare Italiana" e "un gran bel biglietto da visita
per la rinnovata Aeronautica Militare Italiana" (40).
La MAB 57 nacque dal duplice desiderio di rinnovare lo straordinario succes-
so della MAF e di risolvere i problemi, soprattutto di deflusso degli spettatori, che
si erano rivelati l'unico neo della manifestazione romana. Ci si orientò dunque per
la sede milanese, che avrebbe tra l'altro permesso di mostrare la ritrovata efficien-
za della Forza Armata ad un gruppo di cittadini diverso da quello che aveva potu-
to presenziare alla MAF. Ccvento venne intitolato all 'asso degli assi italiano, mag-
giore Francesco Baracca, anche per svincolare le auspicate edizioni successive dal
nome del luogo ove avrebbero avuta sede. Particolarmente qualificata la presenza
straniera: intervennero infatti i capi di Stato Maggiore della Luftwaffe, della RAF,
dell'Ejercito de l'Aire, della R. aeronautica greca, dclla Tlirk Hava Kuvvetleri ed
un rappresentante di quello francese.
Corganizzazione seguì largamente quanto collaudato a Fiumicino. All'interno
di un hangar di 7200 mq VCRne allestito un percorso espositivo di circa 900 metri,
corredato da una mostra esterna di velivoli storici: "pezzi' che", commentò Arman-
do Silvestri, "un bcl giorno (se Dio ce la manda buona) dovranno pur prendere po-
sto in un Museo dell'Aeronautica" (411. Si trattava dell'ormai consueto nucleo di ap-
parecchi a disposizione dell'Ufficio Documentazione e Propaganda dello Stato
Maggiore ed in gran parte reduci dalla partecipazione alla MAF.
(38) "Il materiale", Ali /luove, 12/1956, p. 223.
(39) Giorgio Bignozzi, "La mostra statica", Ali nuove, 13/1956, p. 275-6.
(40) Cfr. Giorgio Apostolo, "Ricordo la Mf\F 56", Aerafan, 4/1986, p. 108-110.
(41) Silvar [Armando Silvestri], "La mostra del 'Forlanini"', Ali nuove, 12/1957, p. 219-220.

