Page 232 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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                Fra il  1947 ed il  1950 anche in Sardegna attecchì un formidabile ceppo di cri-
            minalità, con epicentro ad Orgosolo, nel  nuorese. Si  giunse a far circolare liste di
            proscrizione, aggravando così  lo  stato  d'animo di  quelle  popolazioni terrorizzate
            dalla fama dei  malviventi; anche le vie di  comunicazione non erano sicure e si  as-
            sisteva a veri e  propri  assalti  ai  trasporti valori,  in stile  far  west,  talvolta  risoItisi
            con l'uccisione di uomini delle forze dell'ordine. Dopo eclatanti omicidi, continue
            rapine e vessazioni ai  danni delle popolazioni, nel maggio 1950 iniziarono i primi
            e  sostanziali  successi  dell'Arma  con  la  cattura  dei  più  pericolosi  latitanti,  quali
            Liandru e Sini.  Il  prezzo pagato in vite umane fu  altissimo.
                Negli anni Sessanta la Repubblica dovette subire anche l'offesa del terrorismo
            altoatesino che  colpì  linee ferroviarie,  elettriche e telefoniche;  tra gli  obiettivi dei
            terroristi, purtroppo, le  Istituzioni dello Stato impegnate nella tutela dell'ordine e
            della legalità e tra queste,  in  particolare, l'Arma,  in  quegli  anni duramente impe-
            gnata con i reparti territoriali e speciali nella tormentata regione di  confine. l?atti-
            vità dell'Arma,  in  piena sintonia con quella delle altre Forze di  Polizia e dell'Eser-
            cito, si  sviluppò  principalmente nell'individuazione e la ricerca dei  terroristi  non-
            ché nella localizzazione e sequestro delle armi clandestine, nella sorveglianza e pro-
            tezione di tutti i possibili obiettivi di atti terroristici; fondamentale, però, fu  la con-
            quista della stima e della fiducia  delle  popolazioni locali,  premessa indispensabile
            per poter conferire efficacia e sicurezza all'azione svolta.
                L'entrata in vigore, il  20 gennaio  1972, del  cosiddetto "pacchetto", sostan-
            zialmente finalizzato alla composizione delle vertenze interetniche nella regione,
            favorì  un netto regresso del fenomeno terroristico.
                Intanto,  già  negli  ultimi  anni  Quaranta  il  Ministero  degli  Interni  tendeva
            sempre più ad affidare maggiori compiti alla Polizia,  soprattutto in considerazio-
            ne della sua valenza nel risolvere gli enormi problemi dell'ordine pubblico di que-
            gli  anni;  l'Arma,  invece,  bisognosa di  riorganizzarsi ed amalgamarsi,  si  attestava
            sempre più nelle campagne, fino a che nel  1954 si  pervenne ad un tacito accordo
            che di  fatto sanciva la "ruralizzazione" dell'Arma dei  Carabinieri relegandola nei
            piccoli centri e nelle province, con conseguenze negative non solo sul morale del
            personale, ma anche sull'immagine dell'Istituzione, sulle infrastrutture, sui mate-
            riali e, gradatamente, anche sulla disponibilità di  fondi.  l?Istituzione tirava avan-
            ti arroccandosi nei suoi 5.000 presidi, sempre più trasandati e cadenti a causa del-
            la scarsa considerazione goduta presso il  Ministero dell'Interno e,  di  conseguen-
            za, della scarsa disponibilità finanziaria.  I reparti erano esageratamente statici e si
            arrivò al  punto che  per impiegare fuori  provincia qualche carabiniere occorreva
            l'autorizzazione del Ministero.
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