Page 87 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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L'OPINIONE  PUBBLICA
          E  LE  CLAUSOLE  DEL  TRATTATO  DELLA  PACE  DI  PARIGI


                                                                    MARCO  CUZZI



           Il  lungo iter del Trattato di  Pace  si  articolò in  una fase  preparatoria (articola-
       ta  a sua  volta  in  numerosi  vertici,  da  Potsdam  alla  conferenza dei  ministri  degli
        Esteri di  Parigi), una fase  redazionale (la Conferenza dci Ventuno) e una fase  fina-
        le  e ineluttabile compresa tra la  firma  e la  ratifica;  l'opinione pubblica italiana si
       suddivise in altrettanti e corrispondenti momenti.
           Si ebbe anzitutto una fase  immediatamente successiva la Liberazione e la fine
        della guerra, nel  corso della quale l'opinione degli  italiani - rappresentata come
        mai  prima e forse in modo irrepetibile anche per il  futuro dai partiti - parve spe-
        rare  in  un atteggiamento  benevolo se  non addirittura amichevole  da parte degli
        Alleati,  fiduciosa  che  l'impegno  nella  lotta al  nazifascismo  di  tutti,  dall'esercito
        cobelligerante ai  partigiani del  Clnai, sarebbe stato  premiato.  La  "nuova Italia",
        vittima dei fascismi quanto gli altri Paesi d'Europa, non solo aveva già pagato con
        le  sofferenze delle occupazioni, della prima linea, dei  bombardamenti e delle an-
        gherie sulle  popolazioni,  ma  si  era riscattata con un  indiscutibile tributo di  san-
        gue.  Vi  era  entusiastico  ottimismo,  certo,  ma  anche  incertezza  e  inquietudine.
        Nella  sua  monografia  pubblicata in  occasione  del  cinquantennio  del  Trattato di
        Parigi, Romain Rainero ha dato della posizione assunta dall'opinione pubblica ita-
        liana nella fase  preparatoria una lettura efficace:
            "Nel lungo periodo della preparazione, da parte delle istanze alleate, del trat-
        tato con  l'Italia,  le  molte riunioni internazionali  furono seguite in Italia con spa-
        smodica attenzione da parte di  una opinione pubblica tenuta all'oscuro delle trat-
        tative spesso segrete ma tesa a sperare in una benevolenza decisiva da parte degli
        Stati Uniti,  benevolenza che era stata più volte promessa anche dalle sue più alte
        cariche politiche e militari" (l).
            L'opinione  pubblica,  ricorda  ancora  Rainero  (intesa  sia  come  stampa
        "indipendente"  che  partitica  che  tecnica e  diplomatica) (2)  seguì  l'evolversi



          (1)  Romain  H.  Rainero,  Il  Trattato  di  Pace  delle  Nazioni  Unite  con  l'Italia,  Cisalpino,
        Bologna,  1997, p.  19.
          (2)  Ivi, p.  19-23.
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