Page 88 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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delle trattative precedenti la Conferenza dei Ventuno in modo al contempo
spasmodico e disorganico, quasi confuso:
"Si trattava per lo più di documentazioni episodiche le quali non ebbero
quasi mai il pregio della retta e della completa informazione, ma che erano lega-
te a momenti emotivi dell'opinione pubblica italiana la quale, peraltro, appariva
ghiotta e particolarmente sollecita al riguardo" (.l).
Tuttavia le speranze si sarebbero rapidamente infrante dinanzi alle notizie pro-
venienti dalle sedi dei vari vertici preparatori (Londra, Mosca, Parigi) e si assistet-
te al drastico mutamento del sentimento comune del popolo italiano e dei suoi me-
dia: dalla speranza, si passò quindi al fatalismo e dal fatalismo alla disperata accet-
tazione di un'imposizione, della pace cartaginese, del diktat. La fase redazionale vi-
de l'opinione pubblica italiana scandire l'approvazione delle clausole e analizzarne
con impotenza la natura.
Si giunse infine alla fase della firma e poi della ratifica, con un'opinione pub-
blica ormai definitivamente conquistata dal nuovo quadro internazionale e dalle
sue declinazioni in politica interna.
La stampa italiana si avvicina all'annosa questione della pace, intesa soprat-
tutto come conclusione del lungo e doloroso regime armistiziale, con grandi spe-
ranze ma anche irrisolvibili incertezze. Nel tono dei primi commenti sul vertice
di Potsdam traspare la perifericità del punto di vista italiano. Il Corriere d'Infor-
mazione, irrinunciabile punto di partenza per comprendere l'opinione di un ce-
to medio-borghese produttivo dell'Italia settentrionale, pubblica pochi giorni
dopo l'apertura dei lavori del vertice una breve ma significativa nota sullo status
italiano. Emblematico appare l'incipit:
"Il Governo italiano non riceve alcuna informazione diretta sulle discussioni
che si svolgono a Potsdam".
Le uniche fonti, prosegue l'articolo - un "pezzullo" di poche righe -, proven-
gono dalle ambasciate a Washington e a Londra. Si "captano" segnali da non me-
glio identificati "circoli politici", secondo i quali sta prendendo corpo nei proget-
ti dci "Grandi" l'ipotesi di un trattato provvisorio con l'Italia in attesa della riso-
luzione di tutte le singole vertenze con i Paesi che accampano diritti di ricompense
e risarcimenti nei confronti del governo di Roma (4). Anche nei giorni successivi
(3) Ivi, p. 19.
(4) "Si parla di un trattato di pace provvisoria", in: Corriere d'Informazione, 21 luglio 1945,
p. I. Da notare il rcfuso, forse involontario, del titolo: non sarebbe il trattato ad essere
provvisorio, ma addirittura la pace ...

