Page 138 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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138          150° anniversario della ii Guerra d’indipendenza. atti del conveGno



                 d’invasione  del  territorio  da  parte  dell’E sercito  austriaco,  le  Brigate  dei
                 Preposti delle Regie Gabelle – questo era il nome del Corpo dei Finanzieri del
                 Regno di Sardegna –stanziate sulla sinistra del Po si sarebbero dovute ritirare
                 gradualmente  verso  Arona  e  Pallanza,  per  essere  poste  a  disposizione  del
                 Regio Commissario per la difesa del Lago Maggiore, La Farina, mentre quelle
                 sulla destra, dislocate al confine parmense, avrebbero raggiunto Bobbio, onde
                 mettersi a disposizione dei rispettivi co mandanti militari, per concorrere alla
                 difesa.
                   Seguirono,  quindi,  le  istruzioni  diramate  dal  Direttore  Generale  delle
                 Gabelle, Conte Camillo Bongioanni di Castelborgo, per il concentramento
                 delle Brigate del confine lombardo anche Ivrea, agli ordini del Comandante
                 della Scuola Ufficiali di Fanteria.
                   Nello  specifico,  tra  gli  ultimi  di  aprile  ed  i  primi  di  maggio,  circa  70
                 Finanzieri furono rac colti ad Ivrea, provenienti da Pallanza, No vara, Vercelli
                 e Biella. Ciò, man mano che s’andava inoltran do il nemico, il quale, occupata
                 Biella, sembrava mirasse a su perare il Monte Serra, che divi de il territorio
                 biellese  da  quello  canavesano.  Intanto  Ivrea  si  preparava  a  resistere  per
                 impedire  al  nemico  l’aggiramento  della  linea  della  Dora,  o  almeno  per
                 ritardarne la marcia.
                   Il Ten. Col. Incisa, Comandante del corso supple tivo della Scuola Militare
                 di Ivrea, rafforzate le posizioni più importanti, dispose su due li nee di difesa le
                 forze poste alla sua dipendenza (200 allie vi ufficiali, 180 Carabinie ri reali e 70
                 Finanzieri), le quali furono poste in collegamento con una Compa gnia della
                 Guardia Nazionale sulle alture della Madonna del Monte, al fine di prendere
                 di fianco il nemico. In realtà ciò non si verificò, poiché, qualche giorno dopo,
                 il Generale Giulay, preso un nuovo indirizzo, cambiò decisamente il piano
                 d’attacco, ritirandosi sulla sinistra del Po.
                   Prima ancora che avessero inizio le ostilità, era comin ciato anche a Bobbio
                 il concentramento dei Finanzieri stanziati lungo la destra del Po. In pochi
                 giorni vi si radunarono oltre un centinaio coi rispettivi ufficiali.
                   Dal comandante militare di quella città, il Maggiore Zanotti, i Finanzieri
                 furono incaricati di assicurare il servizio di avamposto ai lati del Trebbia e sulle
                 posizioni più avanzate, quali: San Pietro, Gerbidi, Dego, Bellocchi, Piancasale,
                 Monte Penice e Cascina Lopez. Fino a quando durò la minaccia di un attacco
                 da parte delle truppe della Divisione di riserva Urban, stazionata a Piacenza, i
                 Finanzieri attesero con grande zelo, disciplina ed efficacia al faticoso servizio
                 loro affidato, tanto da consentire al Maggiore Zanotti, di rassicurare le autorità
                 militari che nulla sfuggiva alla vigilanza dei Finanzieri.
                   Questa la situazione lungo il fiume Po.
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