Page 211 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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san martino 1859: analisi di una battaGlia 211
Battaglione sardo in colonna. Questa formazione tattica, ideata per gli
attacchi alla baionetta previsti dalla dottrina di impiago dell’esercito del regno di
Sardegna, risultavano essere bersagli troppo vistosi per la fanteria e le artiglierie
avversarie anche in un terreno rotto come quello di San Martino.
riusciva a creare. Giungeva in prima linea a motivare i reparti più stanchi, si
faceva vedere, incitava, dirigeva e richiamava nuove riserve. Alle 14 fu infor-
mato che i francesi avevano compromesso il centro del fronte imperiale. Alle
15.30 gli venne ordinato di ripiegare e di inviare rinforzi (due brigate) verso
sud . A questo punto Benedek ritenne suo obiettivo fondamentale conservare
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il nodo stradale di Pozzolengo. Per fare questo doveva a tutti i costi mante-
nere sino a sera le posizioni di San Martino e cedere terreno molto lentamen-
te. Alla fine, alle 19 di sera, venne dato l’ordine di abbandonare l’altipiano.
Il dispositivo austriaco doveva però mantenere in suo possesso, per riuscire
nella manovra di sganciamento, l’altura di Casette Citera. La difesa di questa
40 A Benedek era stato ordinato alle 15.30 di ripiegare oltre il Mincio, e ciò avveniva
due ore prima dell’attacco piemontese. Benedeks Nachgelassene Papiere, a cura di
H. Friedjung, Leipzig 1901, p. 242; W. Rüstow, Der Italienische Krieg 1859, Zürich
1859, p. 324; W. Ramming, Ein Beitrag zur Darstellung der Schlacht von Solferino,
Wien 1861, p. 129; Der Krieg in Italien 1859, Vol. II, pp. 346-347. Il fatto che gli au-
striaci, a causa della vittoria francese, avessero già dato l’ordine di ritirarsi è smentito,
senza prova alcuna, da C.M. De Vecchi di Val Cismon, LA battaglia di San Martino,
in “Rassegna”, 1934, p. 457.