Page 208 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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208          150° anniversario della ii Guerra d’indipendenza. atti del conveGno



                 Brigata Casale allo stremo fece sì che l’attacco ricadesse di fatto unicamente
                 sulle spalle di questa singola unità. A nessuno sembrò il caso di concertare
                 con maggiore attenzione l’azione del 18° Reggimento, o attendere l’arrivo
                 della Brigata Pinerolo, né ci si accorse del fatto che il nemico stava ricevendo
                 rinforzi. Anziché ridurre gli obbiettivi tattici, come nel caso del primo attac-
                 co della mattinata della Brigata Cuneo, e di ricercare un punto di gravità, lo
                 Schwerpunkt per dirla con termini Clausewitziani, sul quale concentrare le
                 proprie forze, si scelse di dividere ulteriormente le truppe appena giunte. Il
                 17° Reggimento fu diviso e il 1° ed il 2° battaglione, con tutto il 5° Battaglio-
                 ne Bersaglieri , furono indirizzati rispettivamente sulla Controcania e sulla
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                 chiesa di San Martino, mentre il 3° ed il 4° battaglione avanzarono verso Cor-
                 bù di sotto. La formazione tattica prevedeva colonne di battaglione affiancate
                 destinate a sloggiare il nemico con un assalto alla baionetta. Solo il 1° ed il 2°
                 battaglione avrebbero però avuto il supporto della fanteria leggera, necessaria
                 in un terreno coperto come quello di San Martino.
                   La linea di partenza del 17° Reggimento era a circa un chilometro dal
                 fronte austriaco. Il terreno non era pianeggiante, ma era intervallato da dossi,
                 canali, in grado di nascondere la marcia di avvicinamento dell’attaccante o,
                 a seconda dei casi, nascondere a questo il suo obiettivo. Solo molto distante,
                 verso sudovest, si intravedono i cipressi di San Martino, ed oggi la torre mo-
                 numentale aiuta molto ad orientarsi sul campo di battaglia.
                   Il 3° ed il 4° battaglione avevano il compito più difficile. Dovevano avan-
                 zare su un terreno ondulato, privo di punti di riferimento, coperto da fitte
                 colture agricole e casolari sparsi. A peggiorare la situazione nessun reparto di
                 fanteria leggera era immediatamente disponibile per un’azione di schermo o
                 di avanguardia. I due reggimenti, in colonna di battaglione, puntarono sulla
                 direttrice Cascina Bonera - Casette Preseglia – Corbù di Sotto, seguendo una
                 rotta che di fatto li allontanava del resto della Brigata e che li gettava in una
                 delle Kill Zone di Benedek. L’assalto dei sardi fu in grado di riprendere la
                 posizione di Casette Preseglia, collocata sul bordo di un ciglione che domina
                 di una decina di metri il territorio a nord. Le costruzioni agricole erano tenute




                 38   Su questo particolare, di tutt’altro che di poco conto come si vedrà tra poco, la Re-
                   lazione Ufficiale italiana commette una svista: a p. 165 racconta come il battaglione
                   venne diviso in due sezioni di 2 compagnie ciascuno, ad appoggiare i due attacchi del
                   reggimento. In realtà, come dimostrano sia le testimonianze di Ferrero (Documento
                   2041) che di Bertaldi (Documento 2043), il battaglione venne interamente diretto
                   contro la Chiesa di San Martino.
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