Page 203 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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san martino 1859: analisi di una battaGlia 203
noni oscurava il campo di battaglia. La polvere nera, una volta bruciata,
produce dense nuvole di fumo simili ad una fitta nebbia che di fatto impe-
discono di scorgere non solo i bersagli ma anche le fattezze del terreno a
pochi metri di distanza.
- I proiettili dei fucili ad avancarica a canna rigata, compresi i Lorenz, com-
piono una parabola prima di colpire il bersaglio. Sostanzialmente a causa
di questo effetto balistico il soldato del 1859 aveva concrete possibilità di
centrare il bersaglio mirando a vista entro i 70 metri di distanza. Dopo do-
veva essere in grado di calcolare rapidamente tempi e distanze e regolare
di conseguenza l’alzo dell’arma. Impresa che sul campo di battaglia era del
tutto impossibile . I soldati, anche i più esperti, sono in grado di stimare
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le distanze fino a 450 metri solo con un margine di errore del 25-30%.
Una ragionevole probabilità di colpire il bersaglio al primo colpo si aveva
quindi a distanze ridotte .
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- Mancanza di addestramento al tiro. I soldati non venivano addestrati al
tiro mirato e non erano ricreate in tempo di pace situazioni tattiche simili a
quelle che avrebbero potuto trovare in battaglia. Questo aspetto penalizzò
particolarmente i soldati di linea austriaci che, poco addestrati sia a livel-
lo tattico che al tiro, secondo il generale Julius Haynau “sparavano come
maiali” .
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Tutti questi fattori resero gli scontri a fuoco di San Martino molto ravvici-
nati tra loro in termini di distanza dal nemico e avvennero tutti tra i 100 ed i
150 metri, come avvenne tra il 1861-1865 durante la Guerra Civile americana.
26 Il fucile a canna rigata Lorenz M 1854/I fu equipaggiato con l’alzo fisso. Erich Ga-
briel, Die Hand- und Faustfeurwaffen der habsburgischen Heere, Wien 1990, pp.
87-92, 296-297.
27 Le più moderne armi di fanteria e i più moderni metodi di addestramento del XXI
secolo tengono in considerazione questo dato di fatto.La maggior parte degli eserciti
NATO esercitano i loro uomini su una distanza dello sparo di 200 metri, mentre solo
gli svizzeri si esercitano a 300 metri. Rapporti dal campo di battaglia, anche recenti,
confermano questo aspetto. Durante la seconda Guerra di Indocina le tipica distanza
di combattimento era al di sotto dei 300 metri, mentre alle Falkland nel 1982 il primo
combattimento terrestre, Goose Green (28-29 maggio), le distanze di ingaggio pote-
vano scendere anche al di sotto dei 50 metri. Robert H. Scales, Firepower in limited
war, Novato 1997, pp. 77, 200.
28 Eduard Bartels, kritische Beiträge zur Geschichte des krieges im Jahre 1866, Zurch
1901, pp. 28-31.