Page 199 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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san martino 1859: analisi di una battaGlia                          199



                                                         Pezzo da 6 libbre austriaco. Fuso
                                                         a Vienna nel 1827, si tratta di uno dei
                                                         cinque  cannoni  catturati  dall’esercito
                                                         del  regno  di  Sardegna  il  24  giugno
                                                         1859. Appartenevano alla Cavalerie-
                                                         Batterie  Nr.  11/VIII.  Il  pezzo  è  oggi
                                                         conservato  presso  il  Museo  Storico
                                                         Nazionale dell’Artiglieria di Torino.




















                   con una riduzione del vento che garantiva un deciso aumento della gittata.
                   Il piccolo cannone da 3 libbre, ad esempio, aveva una portata utile di 300
                   m, mentre il raggio d’azione massimo era di ben 960 m. Gli affusti furono
                   pensati, disegnati e realizzati per enfatizzare la mobilità e le capacità off-road
                   dei pezzi, riducendo nel contempo i pesi e migliorando la qualità dei materiali
                   impiegati. Le canne austriache potevano essere preparate con un risparmio di
                   tempo considerevole rispetto ai precedenti sistemi di fusione . Dopo alcu-
                                                                             22
                   ni esperimenti nel 1776 il Feldmarchall-Leutnant Johann Theodor Rouvroy
                   propose un nuovo progetto per la creazione di batterie a cavallo da 6 libbre.
                   Modificando la canna (fu eliminato il bottone di culatta) e l’alzo, fu possibile




                   22   I nuovi forni a riverbero di Liechtenstein riuscivano a preparare il metallo per la
                      fusione in appena un’ora rispetto alle 30-36 ore delle fusioni tradizionali. Il cannone
                      fuso impiegava 24 ore a raffreddarsi, rispetto ai 5 o 6 giorni dei vecchi sistemi, mentre
                      l’anima era solitamente fusa con un diametro di circa la metà dell’ordinanza richiesta.
                      Il calibro richiesto era ottenuto tramite un’alesatura con bronzo rotante utilizzando
                      una macchina a vapore della forza di 6-8 HP. Le principali installazioni erano collo-
                      cate nell’Imperial Bohrwerke di Mechelen in Belgio e ad Ebergassing nei pressi di
                      Vienna. Dawson, Dawson, Summerfield, Napoleonic artillery cit., pp. 31-32.
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