Page 200 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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200          150° anniversario della ii Guerra d’indipendenza. atti del conveGno



                 collocare i serventi a cavallo dell’affusto sopra un cassone rivestito di cuoio,
                 chiamato famigliarmente Wurst (Salsiccia). Anziché a piedi, il personale si
                 sarebbe mosso con il cannone trainato da 6 cavalli. Il progetto ottenne pareri
                 favorevoli e furono fusi 4 pezzi da 6 libbre e 4 obici da 7 libbre, introdotti
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                 ufficialmente il 20 aprile 1778 .
                   Le caratteristiche principali delle nuove artiglierie si possono così riassu-
                 mere:
                 -  portata utile circa 800 metri;
                 -  cadenza di tiro di oltre due colpi al minuto;
                 -  mobilità e relativa leggerezza dei pezzi impiegati;
                 -  capacità di scagliare granate esplodenti;
                 -  standardizzazione di tutte le componenti lignee e metalliche degli affusti e
                   dei veicoli del traino.


                   La funzione principale dell’artiglieria era quella di garantire un immediato
                 fuoco di supporto alle altre armi, specialmente alla fanteria, secondo la stessa
                 dottrina di impiego con la quale oggi si impiegano mitragliatrici, mortai e
                 sistemi missilistici portatili. Sul campo di battaglia le prestazioni non furono
                 così negative come oggi si è soliti pensare e l’VIII corpo d’armata austriaco
                 ricevette un ottimo supporto di fuoco da parte delle proprie artiglierie. Nel
                 1859, tuttavia, il vecchio materiale di artiglieria non ebbe molto a soffrire
                 della maggiore portata dei cannoni rigati francesi sistema La Hitte. Il terreno
                 rotto, con limitata visibilità, dove per lo più avvennero gli scontri a fuoco,
                 favorì più l’impiego delle batterie di ‘brigata’ (sei cannoni e due obici) fra-
                 zionate spesso in mezze batterie o più frequentemente in sezioni da due pezzi.
                 In tal modo, il semplice artigliere ebbe modo di distinguersi nel corso della
                 guerra. A Solferino i cannoni dei capitani Krobatin riuscì a smantellare, con
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                 tiri a palla piena da una distanza di 1.800 metri, due batterie francesi .
                   Il sistema Cavalli M 1844 traeva ispirazione, con opportune modifiche,
                 il sistema francese Valée M 1828. L’affusto monotrave garantiva ai pezzi
                 sardi una mobilità e una robustezza assai maggiore rispetto ai loro antago-
                 nisti austriaci. La principale caratteristica che rendeva, e ancora rende, que-




                 23   A. Dawson, P. Dawson, Summerfield, Napoleonic artillery cit., pp. 38-41; D. Hol-
                   lins, Austrian Napoleonic Artillery 1792-1815, Oxford 2003, pp. 18-20.
                 24   Anton Dolleckzek, Geschichte der österrichischen Artillerie von den frühesten Zeiten
                   bis zur Gegenwart, Wien 1887, p. 472.
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