Page 24 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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24           150° anniversario della ii Guerra d’indipendenza. atti del conveGno



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                 co, nella seduta conclusiva del congresso di Parigi , convocato per stipulare
                 la pace. Conseguenza importante della guerra di Crimea, oltre all’amicizia
                 instaurata tra Torino, Londra e Parigi, fu la rottura del fronte conservatore
                 austro-russo: il governo di Vienna, anche perché rassicurato al momento che
                 Napoleone III non avrebbe approfittato dell’impegno austriaco in Oriente per
                 favorire la rivoluzione in Italia , si schierò infatti a fianco degli anglo-francesi,
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                 abbandonando il tradizionale allineamento con la Russia, che si profilava sua
                 rivale nei Balcani. Lo Zar, che si attendeva la gratitudine dell’Austria anche
                 per l’aiuto prestatole nel 1849 nel reprimere la rivoluzione ungherese, colse
                 la prima occasione per ripagare Vienna della stessa moneta e Napoleone III,
                 alla vigilia della Seconda Guerra d’Indipendenza italiana, che vide Francia e
                 Regno di Sardegna alleate contro l’Austria, si assicurò la «benevola neutrali-
                 tà» di San Pietroburgo.
                   Solo da Londra e da Parigi poteva comunque venire un appoggio concreto
                 al Risorgimento italiano, quasi esclusivamente diplomatico nel primo caso,
                 anche militare nel secondo. Vediamo dunque le motivazioni di fondo di Gran
                 Bretagna e Francia riguardo al Risorgimento italiano . L’atteggiamento bri-
                                                                  5
                 tannico derivava da tre ordini di valutazioni. In primo luogo considerazioni
                 relative all’equilibrio di potenza: si valutava cioè se uno Stato unitario sareb-
                 be stato un fatto positivo per gli interessi inglesi nel Mediterraneo e se esso
                 avrebbe rafforzato o meno l’influenza della Francia. Le simpatie e l’appoggio
                 di Londra verso Cavour ed il Piemonte furono massimi quando Torino par-
                 ve in rotta di collisione con Parigi, come dopo l’armistizio di Villafranca, e




                 3  Le parti essenziali del Protocollo N. XXII - Seduta dell’8 aprile 1856, sono pubblicate
                   in Storia delle Relazioni Internazionali: testi e documenti 1815-2003, a cura di O. Ba-
                   rié, M. de Leonardis, A. G. de’ Robertis, G. Rossi, Bologna 2004, n. 22, pp. 42-45.
                 4  Convenzione fra l’Austria e la Francia per la conservazione delle circoscrizioni ter-
                   ritoriali in Italia (Vienna, 22 dicembre 1854), ibi, n. 21, p. 41.
                 5  Sulla politica britannica verso il Risorgimento italiano cfr. O. Barié, l’inghilterra e
                   il problema italiano nel 1846-1848. Dalle riforme alle costituzioni, Napoli 1960, Id.,
                   L’Inghilterra e il problema italiano nel 1848-1849. Dalle rivoluzioni alla seconda
                   restaurazione, Milano 1965, D. Beales, England and Italy 1859-60, Londra,1961, N.
                   Blakiston, Inglesi e italiani nel Risorgimento, Catania 1973, M. de Leonardis, l’in-
                   ghilterra e la Questione Romana 1859-1870, Milano1980. Su quella francese G. Del
                   Bono, Cavour e Napoleone iii: le annessioni dell’italia centrale al regno di Sarde-
                   gna (1859-60), Torino 1941, P. Silva, la politica di Napoleone iii in italia, Milano
                   1927. Una sintesi complessiva è M. de Leonardis, le relazioni internazionali, in M.
                   Viglione (a cura di), La rivoluzione italiana. Storia critica del Risorgimento, Roma
                   2001, pp. 253-70.
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