Page 26 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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26           150° anniversario della ii Guerra d’indipendenza. atti del conveGno



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                 nel Risorgimento l’occasione per realizzare in Italia la riforma protestante .
                   Va precisato che quanto appena esposto era largamente condiviso dalla
                 maggioranza della classe politica britannica, ma con sfumature diverse, so-
                 prattutto fra tories e whigs, ma anche all’interno dei due partiti. Rispetto ai
                 whigs, i conservatori, paladini anch’essi di un sistema liberale in Patria, erano
                 però scettici sull’opportunità di instaurarlo in un Paese di tradizione assai di-
                 versa come l’Italia ed erano più attenti a non turbare gli assetti e gli equilibri
                 stabiliti dal Congresso di Vienna e quindi ad indebolire l’egemonia austriaca
                 nella penisola italiana. Nei mesi che precedettero lo scoppio della Seconda
                 Guerra d’Indipendenza a Londra era in carica il governo conservatore di Lord
                 Derby; l’azione diplomatica del suo ministro degli esteri Lord Malmesbury
                                                                                       9
                 rischiò come vedremo di mandare all’aria i piani di Cavour. Dal giugno 1859
                 andò invece al potere un governo liberale con a capo un trio di convinti so-
                 stenitori del Risorgimento: Lord Palmerston, Lord John Russell e William
                 Gladstone .
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                   Per Napoleone III il problema italiano s’inseriva in un quadro nel quale
                 confluivano elementi tradizionali della politica estera della Francia dell’an-
                 cien Regime e la più recente tradizione rivoluzionaria dell’Impero napoleo-
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                 nico . Dalla fine del secolo XV la penisola italiana era stata contesa dalla
                 Francia e dagli Asburgo, prima uniti, poi il ramo spagnolo ed infine quello
                 austriaco. Il primo impero napoleonico aveva visto l’Italia resa vassalla della
                 Francia; il Congresso di Vienna vi aveva sancito invece l’egemonia dell’Au-
                 stria. Il secondo impero voleva ribaltare di nuovo la situazione.





                 8  Cfr. E. Hodder, The Life and Work of the Seventh Earl of Shaftesbury, I-III, Londra
                   1886. In generale sull’appoggio dei protestanti europei e statunitensi al Risorgimento
                   italiano cfr. G. Spini, Risorgimento e protestanti, Napoli 1956 (nuova ed., Torino
                   2007).
                 9  T. E. Kebbel, The Life of the Earl of Derby, Londra 1893, Malmesbury, Third Earl
                   of, Memoirs of an ex-Minister, I-III, Londra 1885, G. Saintsbury, The Earl of Derby,
                   Londra 1892,
                 10  J. Morley, Life of William Ewart Gladstone, I-III, Londra 1903, J. Prest, Lord John
                   russell, Londra 1972, S. Walpole, Life of Lord John Russell, I-II, Londra 1889.
                 11  Su Napoleone III cfr. A. Castelot, Napoléon III, l’aube des Temps modernes, Parigi
                   1999, P. de la Gorce, Napoléon iii et sa politique, I-VIII, Parigi 1933, F. Herre, Na-
                   poleone III: splendore e miseria del secondo impero, Milano 1992, M. Mazzucchelli,
                   Napoleone iii, VII ed., Milano1958, P. Milza, Napoléon iii, Parigi 2007. Assai in-
                   teressante il capitolo Due rivoluzionari: Napoleone III e Bismarck, in H. Kissinger,
                   L’arte della diplomazia, Milano 1996.
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