Page 53 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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le operazioni terrestri nella campaGna del 1859                      53



                   scuole di tiro d’artiglieria) e l’istruzione dei sottufficiali e graduati attraverso
                   il potenziamento delle scuole reggimentali per l’istruzione primaria, la ginna-
                   stica e i principi di arte militare. Un ulteriore contributo al rinnovo tecnico-
                   scientifico e culturale della forza armata è rappresentato dall’uscita, a Torino,
                   nel marzo 1856, per iniziativa dei fratelli Carlo e Luigi Mezzacapo, del primo
                   numero della Rivista militare italiana  e dall’istituzione delle biblioteche mi-
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                   litari di presidio.
                      In sostanza il generale La Marmora crea un’organizzazione scolastica “im-
                   ponente e moderna” sulla quale esercita “anno per anno, il controllo mediante
                   ripetuti interventi diretti per equilibrarne e aggiornarne i programmi, la du-
                   rata dei corsi, i testi ed i manuali di studio (…) al fine di trarre dalle scuole e
                   dai corsi il migliore rendimento” ; ma con un difetto di fondo: “La mancata
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                   istituzione di una scuola superiore di aggiornamento e perfezionamento per
                   gli ufficiali superiori” . In seguito La Marmora avvia un serie di riforme or-
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                   ganiche che permettono un completo riassetto dell’Armata sarda, al fine di
                   darle in tempo di pace una struttura organica più adatta alle esigenze belliche .
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                   Riorganizza il Ministero della Guerra in due branche (il Segretariato Generale
                   competente dell’amministrazione del personale, dell’ordinamento e recluta-
                   mento e la Direzione Generale del Materiale e dell’Amministrazione militare,
                   preposta ai servizi logistici); riforma l’organizzazione militare territoriale nel
                   suo complesso, ripartita in 5 comandi di divisione  (suddivisi a loro volta in
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                   comandi di provincia e di piazza ) e in 2 comandi di sottodivisione militare ,
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                   che hanno piena autorità sulle truppe dislocate nel proprio territorio.
                      Per quanto riguarda i comandi di grande e minore unità, l’Armata sarda,
                   dopo le riforme di La Marmora e fino alla vigilia della campagna del 1859,
                   risulta costituita da 10 brigate di fanteria su due reggimenti, compresa una




                   4  f. botti, Il pensiero militare e navale italiano dalla rivoluzione francese alla prima
                      guerra mondiale (1789-1915), Vol. II Dalla prima guerra d’indipendenza a Roma
                      capitale d’italia, Stato Maggiore Esercito- Ufficio Storico, Roma 2000, pp. 41-42.
                   5  f. stefani, La storia della dottrina e degli ordinamenti dell’Esercito italiano, Vol. I
                      … cit., p. 77.
                   6   ibid., p. 78.
                   7  comando del corpo di stato maGGiore- ufficio storico, La guerra del 1859… cit.,
                      Vol. I: Narrazione, pp. 20-107; p. pieri, Storia militare del Risorgimento – guerre e
                      insurrezioni, Torino, Einaudi, 1962, pp. 568-578; m. montanari, Politica e strategia
                      in cento anni …, Vol. I cit., pp. 273-287.
                   8  Torino, Chambéry, Genova, Cagliari e Alessandria.
                   9  Novara e Nizza.
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