Page 49 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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l’azione della società nazionale fino alla viGilia della Guerra (1857-59)  49



                   mento di fondamentale importanza: le istruzioni segrete cui tutti i Comitati
                   si dovranno attenere al momento dello scoppio della guerra tra Piemonte e
                   Austria. Sono le direttive cui tutti si sono effettivamente adeguati con i risul-
                   tati che conosciamo.
                      A marzo 1859 Vittorio Emanuele II conferisce a La Farina la cittadinanza
                   sarda quale palese riconoscimento della sua attività, senza che egli abbia fatto
                   domanda per richiederla.
                      Figura centrale negli anni che vedono maturare il progetto di unificazione
                   della penisola, appartiene a quel gruppo di uomini convinti della necessità di
                   allargare la sfera del consenso, educando il popolo. Crede nella possibilità
                   di ‘fare’ dell’Italia una nazione ed ha fede nei vantaggi di cui tutti avrebbero
                   goduto in una nuova situazione politico-istituzionale. Insieme a Cavour gui-
                   da la Società Nazionale italiana – facendone l’organo di raccordo di tutte le
                   frazioni liberali e democratiche che si riconoscono nella monarchia sabauda
                   - che diventa l’incubatrice della futura classe dirigente, in grado di assumere
                   il controllo dei vari territori mano a mano che nel 1859 riescono a liberarsi.
                   Nella Società Nazionale affluiscono progressivamente tutti quei democratici
                   delusi dalla rigidità dottrinaria di Mazzini e convinti della necessità di aggre-
                   gare quanti, indipendentemente dalle loro opinioni politiche, sono disposti ad
                   operare per unificare l’Italia intorno alla monarchia sabauda, a cominciare da
                   Garibaldi.
                      Scoppiata la guerra, Cavour lo chiama al ministero come suo capo di gabi-
                   netto «per li affari d’Italia» per proseguire ufficialmente l’attività che ha svol-
                   to in maniera riservata per due anni. Il 26 aprile La Farina scioglie la Società
                   nazionale italiana che verrà ricostituita il 1 novembre 1859.
                      Nella mente di Cavour la Società nazionale si pone come il nucleo di un
                   vero partito nazionale liberal-moderato già pronto ad operare in sede locale e
                   in sede nazionale. In realtà, dopo aver assolto egregiamente nel 1859 i com-
                   piti affidatigli nella preparazione della Seconda Guerra d’Indipendenza, la
                   Società perde il suo ruolo guida, ma non dobbiamo sottovalutare l’importanza
                   dell’enorme sforzo compiuto da questi uomini che sono riusciti a trovare, per
                   un breve periodo, un punto di contatto tra mondo della rivoluzione e mondo
                   della diplomazia e delle istituzioni.
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