Page 213 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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Alle origini dell’e. i.: gli eserciti degli stAti preunitAri e rivoluzionAri 213
fra l’altro, molti di questi avevano già militato nelle precedenti campagne del
1859.
I Cacciatori delle Alpi erano stanziati con una brigata a Bergamo suddivi-
sa in due reggimenti, uno nella stessa città l’altro a Como; ciò spiega il con-
tributo numericamente straordinario che la gioventù bergamasca diede alla
grande impresa.
Per quanto riguarda le presenze straniere, spesso taciute dalla storia uffi-
ciale e dai testi, inglese era il colonnello John Dunn, così come inglesi furono
Peard, Forbes, Speeche (il cui nome, Giuseppe Cesare Abba, non potendo
sottacere, trasformò nell’italiano Specchi). Numerosi gli ufficiali ungheresi:
Türr, Eber, Erbhardt, Tukory, Teloky, Magyarody. Figgelmesy, Czudafy,
Frigyesy e Winklen. La legione ungherese divenne poi preziosa per l’occupa-
zione della Sicilia e per tante altre battaglie. La “forza” dei “volontari” polac-
chi aveva due ufficiali superiori di spicco: Milbitz e Lauge. Fra i turchi spic-
ca Kadir Bey. Fra i bavaresi ed i tedeschi di varia provenienza si deve ricor-
dare Wolff, al quale successivamente sarà affidato il comando dei disertori
tedeschi e svizzeri, già al servizio dei Borbone.
Entrando nello specifico, la spedizione, per ovvie esigenze di ordine e
disciplina, fu inizialmente divisa in sette compagnie (successivamente otto
formata da bergamaschi e comandata da Angelo Bassini), al comando di
queste furono posti Nino Bixio, Vincenzo Giordano Orsini, Francesco Stocco,
Giuseppe La Masa, Francesco Anfossi, Giacinto Carini e Benedetto Cairoli;
il comando dei carabinieri genovesi fu dato ad Antonio Mosto, all’intendenza
furono messi Acerbi, Bovi, Maestri, Rodi, allo Stato Maggiore Crispi, Manin,
Calvino, Majocchi, Griziotti, Bocchette, Bruzzesi, con a capo Sirtori; furono
scelti come aiutanti di campo Türr, Cenni, Montanari, Bandi, Stagnetti e
come segretario il generale Basso. Garibaldi salì a bordo del piroscafo
“Piemonte”, di cui era pilota il siciliano Salvatore Castiglia, mentre Bixio
ebbe il comando del piroscafo “Lombardo”.
Potremmo considerare I Cacciatori delle alpi come il cuore pulsante di
questa spedizione e i Mille come il nocciolo dell’intero corpo dei volontari
che dal maggio del 1860 abbracciarono e fecero confluire, nel loro cammino,
tutte le altre armate ed eserciti di volontari. Ritornando al corpo dei Cacciatori
delle alpi, la sorte di questo reparto si sdoppiò in paralleli destini analoghi.
Al nord con il R.D. del 14/05/1860 la brigata entrava a far parte integrante
della fanteria di linea del Regio Esercito con il nome di Brigata delle Alpi. Al
sud, nella stessa data, vigilia del combattimento di Catalafimi, i Cacciatori
delle Alpi venivano a riformarsi, proprio in Sicilia, permettendo per opera
loro il processo di unificazione.