Page 209 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
P. 209
Alle origini dell’e. i.: gli eserciti degli stAti preunitAri e rivoluzionAri 209
i numerosi volontari, spesso provenienti dal disciolto esercito ducale, si
formò la Brigata omonima, costituita dal 5° e 6° reggimento fanteria, che poi,
rispettivamente, cambiarono numerazione in 49° e 50° Reggimento fanteria
e il reggimento ussari di Piacenza. Nelle Legazioni, il 1° lug. si costituivano
due colonne mobili formate da volontari (1000 uomini ciascuna) al comando,
rispettivamente, del generale Roselli e del colonnello Masi, che si dislocaro-
no alla frontiera pontificia delle Marche. Ben presto questi corpi volontari
furono trasformati nella Brigata Ferrara (25° e 26° reggimento fanteria, che
poi, rispettivamente, cambiarono numerazione in 47° e 48° reggimento fan-
teria), mentre a Bologna, sotto il comando del tenente colonnello piemontese
Pinelli, si costituiva la Brigata Vittorio Emanuele, ribattezza poi con il nome
della stessa città di origine (Brigata bologna: 21° e 22° reggimento fanteria,
che poi, rispettivamente, cambiarono numerazione in 39° e 40° reggimento
fanteria), e un reggimento di cavalleria che conservò il nome del primo re
d’Italia. Concluso l’armistizio di Villafranca (11 luglio. 1859), che prevedeva
la restaurazione delle vecchie dinastie e il ritiro dei commissari sardi, i gover-
ni provvisori, forti dell’appoggio popolare, decidevano di resistere ad ogni
possibile restaurazione, anche con la forza delle armi. Il 10 agosto. 1859,
minacciati a nord dagli austriaci e a sud dalle truppe pontificie, i governi
provvisori stipularono una lega militare, secondo la quale ognuno dei tre stati
contraenti si impegnava a fornire un contingente di milizie regolari all’eser-
cito comune: la Toscana 10.000 uomini, Modena 4.000, Parma 4.000, Bolo-
gna 7.000, per una forza complessiva di 25.000 uomini. A capo del nuovo
esercito, denominato “Truppe della Lega dell’Italia centrale”, fu posto un
unico comando generale, al cui vertice fu nominato il generale Manfredo
Fanti. L’esercito della Lega venne inizialmente formato dalle unità che,
nell’aprile-maggio 1859, erano state costituite autonomamente da ognuno dei
tre governi provvisori prima della creazione dell’esercito comune. Alla data
del 15 novembre. 1859, era formato dal Comando generale, dalla 11ª Divisio-
ne toscana, dalla Divisione Mezzacapo, dalla Divisione roselli, dalla Brigata
Modena (1° e 2° reggimento fanteria, 1 battaglione bersaglieri), dalla Brigata
reggio (3° e 4° reggimento fanteria, 1 battaglione bersaglieri), dalla Brigata
Parma (5° e 6° reggimento fanteria, 1 battaglione bersaglieri), dai reggimen-
ti di cavalleria: Vittorio Emanuele e Ussari di Piacenza e da unità d’artiglie-
ria. Il generale Fanti, che dal 21 gennaio 1860 ricopriva anche la carica di
ministro della guerra del governo sardo, in previsione della prossima incor-
porazione nell’Armata sarda, riorganizzò comandi e reparti delle forze arma-
te della Lega, tra cui la scuola militare di Modena. Con ordine del giorno del
12 dicembre. 1859, il territorio unificato degli ex ducati di Parma e Modena