Page 204 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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204           Il RIsoRgImento e l’euRopa. attoRI e pRotagonIstI dell’unItà d’ItalIa.


            resistenza  alle file  di  Garibaldi,  che  vedeva  le  proprie  file  ingrossarsi dei
            disertori dell’esercito nemico e dei volontari che continuavano ad affluire dal
            Settentrione,  nella totale,  e forse proditoria, inerzia  della Marina Reale.
            Mentre l’esercito borbonico implodeva, ad eccezione di pochi reparti, in tutto
            il Reame si alternavano, nella assenza dei pubblici poteri, sommosse liberali
            e controrivoluzioni reazionarie, con esisti molto sanguinosi, come a
            Campobasso, che dettero al Regno Sabaudo il pretesto di intervenire.
               Il prosieguo della campagna  intanto,  si riduceva ad una marcia  quasi
            incruenta dei garibaldini fino al Volturno, dove la resistenza dei napoletani si
            ravvivò improvvisamente in un’ultima fiammata, quando già le truppe sabau-
            de, avevano infranto al Passo  del Macerone la resistenza borbonica  e si
            preparavano a puntare sulle piazzeforti di Capua e Gaeta. La controffensiva
            dei borbonici venne sventata al termine di una sanguinosa giornata, il cui
            esito fu più volte in bilico. Anche la successiva resistenza delle piazze di
            Capua, Messina e Civitella da parte di reparti borbonici, anche dopo la resa
            di Gaeta e di Francesco II al termine di un duro assedio, fu caratterizzata da
            una combattività che era mancata in altri momenti della campagna alle truppe
            di uno Stato che si era arreso prima del proprio esercito.


            eSercito del ducato di modena
               Il Ducato di Modena, Reggio e Mirandola, famoso per la sua scuola mili-
            tare, che durante il Regno italico aveva dato ottimi ufficiali, dopo la restaura-
            zione passò  all’arciduca Francesco IV d’Austria, discendente per linea fem-
            minile (l’ultimo degli estensi era stato Ercole III d’Este, duca alla fine del
            XVIII  Secolo) dalla casa d’Este. Nel 1829  alla morte di Maria Beatrice
            d’Este, il Ducato di Massa, con il principato di Carrara e i feudi imperiali
            della Lunigiana passarono, per legittima successione, al figlio l’ambizioso
            Francesco IV duca di Modena che le aveva pretese  alla  successione.  A
            Francesco IV, durante il cui regno avvennero i moti del 1831, successe nel
            1846 il figlio Francesco  V che durante la campagna del 1848 riparò in
            Austria, tornò nel 1849 dopo la battaglia di Novara e né ripartì definitivamen-
            te nel 1859. Modena, dopo un breve governo provvisorio, ebbe la dittatura del
            Farini e, in seguito al plebiscito del 1860 fu annessa al Regno d’Italia.
               L’esercito ducale, dal 1849-1859, era costituito di:
               -    1 compagnia di granatieri,
               -    7 compagnie di fucilieri,
               -    1 battaglione  su 6 compagnie di cacciatori,
               -    3 squadroni di dragoni,
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