Page 206 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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            aggiunti 758 uomini della riserva.
               Nel complesso il ducato non schierava più di una brigata, non a caso il
            comandante dell’esercito aveva il grado di maggiore generale, di cui erano
            rivestiti appunto i generali di brigata austriaci. Se tuttavia si considera che la
            popolazione dello Stato raggiungeva la cifra di  600.000 sudditi, il numero
            dei militari attivi appare abbastanza proporzionato, almeno alla luce del prin-
            cipio, allora dominante,  di “1 divisione” ( 2 brigate) ogni milione di abitan-
            ti.
               Alle truppe di linea si affiancava la Milizia di Riserva, che, nel 1858, con-
            tava circa 7500 armati:
               -    1° reggimento:      3223
               -    2°Reggimento:       2763
               -    3° Reggimento :     1494


               Il loro compito era quello di tutelare l’ordine pubblico ed eventualmente
            rimpiazzare le truppe regolari nei servizi di guarnigione.
               Le spese militari rappresentavano una delle principali uscite del ducato nel
            decennio 1849-1859. Esse, infatti, rappresentavano circa il 19% del bilancio
            (il Regno di Sardegna ne destinava il 26%) nonostante Francesco V cercasse
            di non eccedere, rinunziando, per esempio nel 1851, anche al progetto di dare
            una uniforme almeno ad una parte dei militi della riserva che ne erano sprov-
            visti.
               In definitiva  l’esercito  regolare  estense era caratterizzato  da una forte
            impronta  austriaca  nell’ordinamento  e nell’addestramento e le sue truppe
            erano particolarmente fedeli al duca: non a caso finché le truppe ducali rima-
            sero a presidio del territorio nessun nemico interno fu in grado di scalzare
            l’autorità di Francesco V. Con gli stati vicini,a parte il regno di Sardegna, vi
            erano ottimi rapporti mentre con Vienna il Ducato di Modena era legato da
            un trattato di alleanza e assistenza militare che prevedeva in caso di aggres-
            sione l’intervento dell’armata asburgica dal Lombardo-Veneto.
               Il 10 giugno 1859, le milizie estensi finirono con un atto di devozione al
            loro sovrano allorché,  congedate  dallo stesso Francesco  V, un consistente
            nucleo di esse si ricostituì in una brigata di 3600 uomini che fu aggregata al
            X Corpo d’armata austriaco, rimanendo a Bassano fino al dicembre 1863 agli
            ordini del generale Agostino Saccozzi (già comandante delle truppe estensi
            dal 1849), quando si sciolse definitivamente.
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