Page 207 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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Alle origini dell’e. i.: gli eserciti degli stAti preunitAri e rivoluzionAri 207
eSercito del ducato di parma
L’Austria teneva delle guarnigioni militari a Piacenza e la duchessa Maria
Luigia, reggente del ducato in quanto vedova di Carlo III ultimo dei Borbone,
assassinato nel 1854, non aveva le ambizioni di Francesco IV. Il ducato di
Parma, Piacenza e Guastalla, secondo il Tosti (Storia dell’esercito italiano
1861-1936, p. 41) rappresentava: “qualche cosa di mezzo tra il pacifismo
toscano e il piccolo militarismo modenese”.
Le truppe, reclutate volontariamente, consistevano soltanto in un batta-
glione di fanteria, due squadroni di dragoni, mezza batteria ed una compagnia
invalidi.
Carlo III incrementò l’Esercito parmense, che, prima del suo scioglimento
definitivo, fu riordinato dalla Reggente Maria Luigia.
Alla vigilia della 2ª guerra d’indipendenza era formato da:
- 1 reggimento di fanteria (due battaglioni),
- 2 squadroni di dragoni,
- 1 batteria di artiglieria,
- 1 compagnia di gendarmi,
per un totale di circa 5000 uomini al comando del generale Crotti.
Queste truppe, fedeli alla monarchia borbonica fino alla partenza della
duchessa reggente, passarono infatti alla dipendenza del governo provvisorio
il 3 maggio 1859, sciogliendosi poi durante la 2ª guerra d’indipendenza men-
tre i migliori elementi passavano nel corpo volontario dei Cacciatori della
Magra. Cacciatori della Magra, al comando del generale Ribotti, furono
schierati nel settore di Carrara, a protezione della frontiera contro l’Austria.
gli eSerciti rivoluzionari e volontari.
truppe della lega dell’italia centrale
Tra aprile e giugno 1859, sotto la pressione popolare, si insediarono gover-
ni provvisori in Romagna, Toscana e nei ducati di Parma e Modena, incarica-
ti di preparare l’annessione al Piemonte. Di fronte ad una possibile restaura-
zione armata austriaca o pontificia, i governi provvisori provvidero immedia-
tamente a organizzare delle proprie forze armate, attraverso l’impiego di
truppe dei passati regimi rimaste ancora fedeli o la costituzione di formazioni
volontarie armate al comando di ufficiali sardi. In Toscana, l’Esercito gran-
ducale si era dimostrato fedele al nuovo governo che nominò responsabile
delle proprie forze armate il generale Ulloa, ex ufficiale borbonico, chiamato

