Page 200 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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200 Il RIsoRgImento e l’euRopa. attoRI e pRotagonIstI dell’unItà d’ItalIa.
opporsi se non simbolicamente all’invasione italiana, culminata nella resa
della città il 20 settembre 1870.
eSercito BorBonico
L’esercito del Reame delle Due Sicilie era la struttura militare numerica-
mente più consistente della Penisola, erede di una tradizione militare duplice:
quella murattiana-napoleonica e quella borbonica settecentesca. Se l’esercito
murattiano, almeno finché fu inquadrato nella struttura corale delle armate
imperiali, ebbe una propria riconosciuta efficienza, quello borbonico non era
accompagnato tradizionalmente da una buona fama. La prova data dall’eser-
cito napoletano contro i francesi dello Championnet nel 1799 fu effettiva-
mente molto scadente, anche se la partecipazione dei “diavoli bianchi” della
cavalleria leggera napoletana alle operazioni in Italia settentrionale assieme
agli austriaci, aveva suscitato l’ammirazione degli stessi francesi.
Dopo la restaurazione l’esercito borbonico si trovava ad ereditare un gran
numero di ufficiali con un passato nell’esercito del Regno di Napoli.
Nel nuovo esercito reale tuttavia, i vertici furono affidati ai militari di
provata fedeltà borbonica, collocando in posizioni modeste coloro che sotto
le insegne murattiane avevano meritato promozioni e medaglie sui campi di
tutta Europa. Essi rappresentavano una preziosa risorsa ma soprattutto un
motivo di estrema inquietudine per una dinastia come quella borbonica che
basava la propria forza sul principio di legittimità. Il vincolo internazionale
che garantiva la saldezza del Reame era l’alleanza con l’Impero d’Austria, la
quale, del resto, non cessava di ammonire i governanti di Napoli circa il peri-
colo di tenere in servizio tanti ufficiali ex-murattiani. L’arrivo del generale
austriaco Nugent, incaricato di ridurre la struttura militare del Reame e di
affiancarla con una milizia civica, esacerbò a tal punto i contrasti fra le diver-
se componenti dell’esercito, che una vasta congiura si diffuse per tutta l’uffi-
cialità di provenienza murattiana, esplodendo nei “moti costituzionali” del
1820. A quel momento, l’esercito contava:
14 reggimenti di fanteria
4 battaglioni di cacciatori
5 reggimenti di cavalleria
La Guardia Reale
Costretto a concedere la costituzione il re Ferdinando II fuggì nello Stato
Pontificio, e sollecitò l’intervento austriaco per ripristinare la propria autorità.
Soppressa la rivolta, sebbene con poco spargimento di sangue, l’esercito
napoletano venne decisamente riformato, col fermo proposito di farne un
puntello, sia pure poco efficace militarmente, del nuovo ordine assoluto. Lo