Page 218 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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218 Il RIsoRgImento e l’euRopa. attoRI e pRotagonIstI dell’unItà d’ItalIa.
re. Un ulteriore contributo al rinnovo tecnico-scientitico e culturale della
forza armata fu rappresentato dall’uscita, a Torino, nel marzo 1856, per ini-
ziativa dei fratelli Carlo e Luigi Mezzacapo, del primo numero della rivista
militare italiana e dall’istituzione delle biblioteche militari di presidio. In
sostanza il generale La Marmora creò un organizzazione scolastica “impo-
nente e moderna” sulla quale esercitò “anno per anno, il controllo mediante
ripetuti interventi diretti per equilibrarne ed aggiornarne i programmi, la
durata dei corsi, i testi ed i manuali di studio (…) al fine di trarre dalle scuo-
le e dai corsi il migliore rendimento” ma con un difetto di fondo “la mancata
istituzione di una scuola superiore di aggiornamento e perfezionamento per
gli ufficiali superiori”. In seguito La Marmora avviò un serie di riforme orga-
niche che portarono un riassetto completo dell’Armata sarda al fine di darle
in tempo di pace una struttura organica più adatta alle esigenze belliche. Rior-
ganizzò il ministero della guerra in due branche (il Segretariato Generale
competente dell’amministrazione del personale, dell’ordinamento e recluta-
mento e la Direzione Generale del Materiale e dell’Amministrazione militare
preposta ai servizi logistici) e riformò l’organizzazione militare territoriale
nel suo complesso, che fu ripartita in 5 comandi di divisione (suddivisi a loro
volta in comandi di provincia e di piazza ) e in 2 comandi di sottodivisione
militare che avevano piena autorità sulle truppe dislocate nel proprio territo-
rio. Per quanto riguarda i comandi di grande e minore unità, l’Armata sarda,
dopo le riforme di La Marmora e fino alla vigilia della campagna del 1859,
risultava costituita da 10 brigate di fanteria, su due reggimenti, compresa una
Brigata Guardie, 9 battaglioni bersaglieri, 9 reggimenti di cavalleria (4 di
linea e 5 cavalleggeri), su 4 squadroni ciascuno, 3 reggimenti di artiglieria (1
operai, 1 da piazza, 1 da campagna) 1 reggimento Real navi su 2 battaglioni,
un corpo cacciatori franchi su 3 battaglioni, unità di carabinieri e dei servizi
per un forza media di 50.000 uomini. Rispetto al passato erano aumentati i
battaglioni bersaglieri, la cavalleria era stata distinta in pesante e leggera,
furono costituite le batterie monocalibro.
Un altro importante punto di arrivo delle riforme attuate dal generale La
Marmora fu rappresentato dalla legge del 20 marzo 1854 sul reclutamento, il
cui progetto iniziale fu presentato il 3 febbraio 1851 al Senato. La legge, che
aboliva la precedente del 1837, stabiliva che i sudditi di sesso maschile erano
obbligati a concorrere alla leva raggiunto il 21° anno di età, con due tipologie
di ferma: d’ordinanza (8 anni consecutivi) e dei provinciali. Quest’ultima era
ripartita, a sua volta, in due categorie: la prima, con durata di 5 anni in servi-
zio e 6 in congedo illimitato, la seconda con durata di soli di 5 anni in conge-
do illimitato nel corso dei quali erano compresi 40 giorni d’istruzione che