Page 219 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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Alle origini dell’e. i.: gli eserciti degli stAti preunitAri e rivoluzionAri 219
venivano organizzati saltua-
riamente. In sostanza la legge
del marzo 1854, integrata da
quella delle riserve del 1857
era un compromesso tra il
sistema di reclutamento fran-
cese e quello prussiano,
rispondeva alle esigenze di
un esercito di qualità a ferma
lunga ma aveva come conse-
guenza una forza bilanciata
modesta e non risolveva il
problema delle riserve non
addestrate che poteva avere
gravi conseguenze in caso di
prolungamento del conflitto.
Sempre nel 1848-1859 Il
ministro della guerra si pre-
occupò anche di far emanare
una serie di atti normativi di
notevole portata quali: la
legge sullo stato degli uffi-
ciali (25 maggio 1852), sul-
l’avanzamento (13 novem-
bre 1853), il codice penale
militare, la legge sulle pensioni militari e quella sul miglioramento del vitto,
dello stipendio e delle paghe.
Infine, nella sua attività di riforma dell’apparato militare dello stato, il
generale La Marmora, tramite due apposite commissioni, predispose gli studi
atti a individuare il sistema difensivo più confacente al territorio del Regno
che, oltre alla cintura fortificata di Torino, fu poi identificato da questi, nella
grande ansa tra il Po e il Tanaro con la Piazzaforte di Alessandria (insieme a
Casale, Monte e Valenza) quale perno del sistema difensivo stesso.
Alcune delle riforme del La Marmora ebbero poi una parziale conferma
della loro validità nella guerra di Crimea. In ogni caso grazie a lui l’Armata
sarda, nonostante alcuni gravi carenze, quali l’insufficienza delle riserve
istruite e la mancanza di un moderno apparato di stato maggiore sul modello
prussiano, era divenuto un “solido strumento di guerra, certamente il miglio-
re degli eserciti degli stati italiani”.