Page 23 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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L’evoLuzione deLLa situazione poLitico-dipLomatica internazionaLe 23
Domenico Induno, Milano alla notizia dell’armistizio di Villafranca, 1862
(Milano, Museo del Risorgimento)
«Confederazione fra gli Stati Italiani, che sarebbe posta sotto la presidenza
onoraria del Santo Padre», alla quale avrebbe partecipato anche il Veneto,
costituito in territorio autonomo dell’Impero asburgico retto da un arciduca.
La Francia, non essendosi realizzato pienamente il programma stabilito a
Plombières, doveva rinunciare a Nizza ed alla Savoia. Le decisioni prese a
Zurigo avrebbero dovuto essere ratificate da un congresso delle Grandi
Potenze.
I governanti britannici si espressero contro l’assetto dell’Italia previsto dal
trattato di Zurigo, obiettando in particolare alla Presidenza del Papa della
proposta confederazione, alla partecipazione ad essa dell’Austria (attraverso
il Veneto) ed alla restaurazione con la forza dei governi abbattuti dalle rivol-
te. Palmerston e Russell avrebbero voluto proporre formalmente l’annessione
al Piemonte di tutti i territori contesi, tranne le Legazioni pontificie, dove i
Borbone-Parma avrebbero dovuto assumere il titolo ereditario di Viceré
papali, ma la Regina e gli altri membri del Gabinetto bloccarono tale presa di
posizione. Un’altra possibilità ventilata, su proposta di Napoleone III accet-
tata da Londra come ripiego, fu di unire il Ducato di Parma al Regno di
Sardegna e di creare un Regno separato dell’Italia centrale composta dal
Granducato di Toscana, dal Ducato di Modena e dalle Legazioni pontificie