Page 26 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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                                                          inoltre  che  avrebbe  disap-
                                                          provato un intervento isola-
                                                          to della  Francia.  Il 25 lu-
                                                          glio il Gabinetto britannico
                                                          approvò un dispaccio nel
                                                          quale il principio di non in-
                                                          tervento era portato alle
                                                          estreme conseguenze: «La
                                                          forza  di  Garibaldi  non era
                                                          in sé sufficiente a rovescia-
                                                          re  la  Monarchia  napoleta-
                                                          na. Se l’Esercito, la Marina,
                                                          il popolo di Napoli fossero
                                                          stati devoti al loro Re,
                                                          Garibaldi sarebbe stato
                                                          sconfitto; al contrario se es-
                                                          si erano disposti  ad acco-
                                                          gliere  Garibaldi,  il  nostro
                                                          intervento sarebbe un’inge-
                                                          renza negli affari interni
                                                          del Regno di Napoli … Noi
                                                          pensiamo  che i napoletani
            La duchessa di Parma
                                                          dovrebbero essere liberi di
                                                         decidere se vogliono respin-
            gere Garibaldi o se lo vogliono ricevere».
               Tre  giorni  prima,  il  Re  Vittorio  Emanuele  II aveva  dato via  libera  a
            Garibaldi, facendogli recapitare due lettere, la prima da rendere pubblica con
            la quale gli consigliava di rinunciare a passare sul Continente, la seconda,
            segreta, suggerendogli la risposta negativa alla sua stessa richiesta.
               Il 4 luglio 1860 Cavour aveva scritto a Costantino Nigra, ministro sardo a
            Parigi, che occorreva «lasciar cadere il Re di Napoli salvando le apparenze».
            Cavour  procedeva  con  ambigua  cautela  di  fronte  all’Europa,  cercando  di
            suscitare a Napoli un moto filo-sabaudo prima dell’arrivo di Garibaldi. Il 31
            luglio scriveva al Contrammiraglio Persano: «Il Marchese di Villamarina le
            avrà trasmesso il telegramma che le ordinava di recarsi a Napoli colla Maria
            adelaide. Scopo apparente di questa sua missione è di tenersi a disposizione
            della Principessa di Siracusa, sorella del Principe di Carignano, cugina del
            Re. Scopo reale è di cooperare alla riuscita di un piano che deve far trionfa-
            re in Napoli il principio nazionale senza l’intervento mazziniano. Principali
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