Page 29 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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L’evoLuzione deLLa situazione poLitico-dipLomatica internazionaLe 29
ce, Cavour, come un maestro, pur giudicando troppo generose ed ingenue le
proposte cavouriane di soluzione della Questione Romana. La Prussia voleva
lasciare all’Italia la facoltà di autodeterminazione, «anche perché si sperava
che gli appetiti francesi sulla Germania, al di là del Reno, si sarebbero calma-
ti una volta che la Francia avesse avuto, al di là delle Alpi, un grande e forte
regno italiano, che non si sarebbe né presto né facilmente dimenticato di
Villafranca, della cessione di Nizza e della Savoia».
La Russia, che per ragioni politiche avrebbe dovuto essere in prima fila
contro il Risorgimento, oltre a vendicarsi per il comportamento dell’Austria
in occasione della Guerra di Crimea, per motivi religiosi, essendo espressione
dell’Ortodossia, come la Gran Bretagna lo era del Protestantesimo, guardò
con indifferenza ed ostilità al Papato, impegnato in una lotta suprema contro
la Rivoluzione. Nel 1859 il primo ministro russo Gorčakov aveva spinto il
Piemonte ad impadronirsi degli Stati della Chiesa, osservando che erano i
peggio governati d’Europa.
L’atteggiamento di Madrid verso il Risorgimento fu strettamente legato
alle vicende della politica interna spagnola. Nel 1849 i Moderados, che erano
al governo, avevano deciso l’intervento militare contro la Repubblica Romana
come mezzo per consolidare il loro potere, assicurando al trono di Isabella II
l’appoggio di tutte le forze conservatrici, a cominciare dai cattolici disposti
ad accettare il regime costituzionale e ad abbandonare il carlismo. Seguì nel
1851 la firma del Concordato. Nel 1859-61 era invece al potere la Union
liberal, un partito intermedio tra i Moderados, conservatori, ed i Progresistas,
accesi simpatizzanti del movimento nazionale italiano. Barcamenandosi tra le
spinte contrastanti che provenivano dalle due opposizioni, e tenendo anche
conto della parentela tra la Regina di Spagna e la Famiglia Reale delle Due
Sicilie, il governo di O’Donnell da un lato non riconobbe fino al 1864 (in
occasione della Convenzione di Settembre) il nuovo Regno d’Italia, dall’altro
si astenne da ogni intervento militare a favore di Pio IX o di Francesco II,
adducendo la scusa che, essendo l’esercito impegnato in Marocco, non vi
erano truppe disponibili.
Gran Bretagna e Francia furono le prime Grandi Potenze a riconoscere
ufficialmente il Regno d’Italia; più libero fu il riconoscimento di Londra, più
sofferto quello di Parigi, che si trovava nella scomoda posizione di ambiguo
sostegno del residuo Potere Temporale del Papa.
L’Italia nacque così non solo o non tanto per la forza delle proprie armi o
per l’impulso della maggioranza del popolo, ma grazie ad una sapiente e for-
tunata combinazione d’iniziativa diplomatica e di azione rivoluzionaria, ed
alla protezione delle potenze straniere che s’ispiravano a principi liberali,