Page 33 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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Il TraTTaTo dI TorIno (24 marzo 1860) - le ImplIcazIonI mIlITarI     33


               nuova. Le annessioni al
               Piemonte vanno avanti
               verso l’Italia centrale, e
               ne occhieggiano altre.
               Thouvenel, ministro
               degli Esteri francese, se
               ne rende conto, e anche
               monsignor Sacconi,
               Nunzio  apostolico  a
               Parigi.  Francesco  II  di
               Borbone,  infatti,  tra
               l’autunno ‘59 e i primi
               mesi del ‘60 sposta
               buona parte della flotta   I due assi nella manica di Cavour. La principessa Clotilde di
               in Adriatico,  temendo    Savoia, il cui matrimonio col principe Girolamo Napoleone, il
               che da Rimini  Garibaldi   cugino radicale e massone dell’imperatore (detto in famiglia
                                       “Plon Plon”), fu combinato da Cavour nel quadro degli Accordi
               piombi sulle coste
                                           di Plombières (1858) che assicurarono l’appoggio francese
               abruzzesi o lo facciano   all’indipendenza italiana contro l’Austria. Le irresistibili gambe
               truppe toscane.  4          della Contessa di Castiglione che conquistarono il cuore di
                  Napoleone  chiede  i                                      napoleone iii.
               compensi promessi per
               la guerra, e oltre alla Savoia non transige per Nizza, circa la quale sappiamo
               che Cavour ha cercato di imbrogliare le carte nel suo primo progetto di accor-
               do. Ma ora l’imperatore dei Francesi ha una necessità assoluta di ottenere
               quei compensi perché deve giustificare in Francia i costi umani della guerra;
               ha un preciso significato che il 1° marzo, a Parigi, i Corpi legislativi accolga-
               no un po’ freddamente la coppia imperiale, ma applaudano “all’annessione
               della Savoia e del Nizzardo”.  5



               4  Il 24 febbraio 1860 Thouvenel scrive al neo ministro di Francia a Torino, barone Tal-
                  leyrand, di non illudersi che la questione  italiana sia finita: continuerà, per il Sud e per Ve-
                  nezia. E il Sacconi, proprio il 24 marzo, avvertirà da Parigi il Segretario di Stato Antonelli
                  che il Re di Sardegna cambierà il suo titolo in quello di Re dell’Italia settentrionale, ma
                  con l’intenzione di perdere per la strada quel “settentrionale”, e il 3 aprile scriverà: “Quan-
                  do la Francia, e forse anche l’Inghilterra, favoriscono l’ingorda cupidigia d’ingrandimen-
                  to del Piemonte, è da aspettarsi che questo colga il primo frutto della rivoluzione che con
                  malvagità promosse, favorì e cerca di compiere nella penisola”, Carteggio Antonelli-Sac-
                  coni (1858-1860), Roma, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, 1962, II, n.320,
                  326. R. Moscati, La fine del Regno di Napoli. Documenti borbonici del 1856-60, Firenze,
                  Le Monnier, 1960, passim.
               5  Sacconi ad Antonelli, Parigi, 4 marzo 1860, Carteggio, cit., n. 310.
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