Page 25 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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L’evoLuzione deLLa situazione poLitico-dipLomatica internazionaLe    25


               sotto i Savoia. La spedizione dei Mille,
               preparata  e  partita  con  la  connivenza
               più aperta del Re Vittorio Emanuele II
               e più cauta, in un primo tempo, di
               Cavour, consentì di proseguire nel cam-
               mino verso la completa unità, utilizzan-
               do più  spregiudicatamente  l’iniziativa
               rivoluzionaria,  ma profittando sempre
               del gioco diplomatico  fra le Grandi
               Potenze. Lo sbarco a Marsala avvenne
               con la copertura di fatto di alcuni navi-
               gli inglesi; sui retroscena del comporta-
               mento  della  squadra navale del  Vice
               Ammiraglio  Sir Rodney Mundy sono
               state fatte molte ipotesi e comunque sul
               tema vi è una relazione specifica
               dell’ammiraglio Ramoino.
                  Il  governo di  Londra  era  stato  ini-
               zialmente  scettico  sull’opportunità  di
               arrivare all’unità di tutta l’Italia. Il     Leopoldo II nel suo esilio in Boemia
               ministro a Torino Sir James Hudson, un
               acceso ammiratore  di Cavour, nel gennaio 1860 aveva scritto al ministro
               degli esteri Russell: «I napoletani sono troppo corrotti e la loro amministra-
               zione civile e militare è così deplorevole che una fusione con l’Italia setten-
               trionale, dove la norma dell’onestà regola la cosa pubblica, sarebbe causa di
               decomposizione sociale e putrefazione politica». Alla partenza di Garibaldi,
               il ministro a Napoli Henry Elliot, cognato di Russell, aveva scritto che era
               «impossibile difendere il governo sardo per aver permesso che una tale vera
               e propria spedizione corsara fosse apertamente organizzata dai suoi porti».
               Però i due diplomatici divennero poi convinti dell’unità. Inizialmente
               Palmerston e Russell preferivano mantenere due Stati, perché il sud in caso
               di guerra sarebbe stato certamente alleato della Gran Bretagna, la Potenza
               marittima dominante. Essi temevano inoltre che Cavour, pur di ottenere il
               Meridione, cedesse alla Francia Genova e la Sardegna. Si convinsero poi che
               un’Italia unita sarebbe stata più autonoma dalla Francia ed amica della Gran
               Bretagna.
                  Così, con una decisione senza dubbio determinante per il completo suc-
               cesso dell’impresa dei Mille, Londra declinò l’invito francese di un’azione
               congiunta per impedire il passaggio di Garibaldi sul Continente, dichiarando
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