Page 266 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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266 Il RIsoRgImento e l’euRopa. attoRI e pRotagonIstI dell’unItà d’ItalIa.
di latifondo feudale, coltivato da
plebi misere ed analfabete secon-
do il sistema retrivo della così
detta mezzadria impropria. Ma
questa struttura sociale, a somi-
glianza di tutte quelle basate sul
latifondo feudale o signorile a
sistema agrario arretrato e con
scarsa produttività, contrariamen-
te a quanto si potrebbe credere,
non era affatto immobile. Essa
tendeva anzitutto a sfaldarsi alla
base; bastava un’annata di catti-
vo raccolto causato da siccità o
da qualunque altra calamità natu-
rale perché centinaia di contadi-
ni, non più in grado di versare la
propria quota di prodotto al
Francesco Caracciolo
signore o al gabelloto fossero del
tutto rovinati e ridotti alla fame, e sovente anche perseguitati dalla “giustizia”
locale. A questo punto quelli ridotti così alla miseria o alla fuga, avevano due
vie d’uscita: la prima era uscire decisamente dall’ambito della legge e diven-
tare briganti. Il brigantaggio fu un fenomeno endemico nel Meridione prima
spagnolo e poi borbonico; una piaga che non si riuscì mai veramente a cau-
terizzare (perché era impossibile farlo), talché ad un certo momento il re
Borbone non potendo più fronteggiare tale emergenza, pensò di farlo nomi-
nando poliziotti gli stessi briganti i quali ebbero così la possibilità di saccheg-
giare e taglieggiare sotto l’usbergo della “legge”!
L’altra via d’uscita era di emigrare verso l’unica, autentica grande città del
Regno, cioè Napoli. Come in molti paesi agricoli arretrati, il Mezzogiorno
aveva ben poche città degne di questo nome: in genere le sue campagne erano
caratterizzate da grossi borghi ove risiedevano i contadini (il mezzadro impro-
prio si recava sulla terra solo per lavorare) e che non meritavano il nome di
città. Napoli non era solo la capitale del Regno; era anche il luogo dove gli
aristocratici e gli altri ricchi proprietari spendevano il reddito agrario. Colà si
era andata formando, generalmente dall’afflusso dei contadini rovinati, una
vera e propria plebe la quale viveva in qualche modo raccogliendo le briciole
che cadevano dalle mense dei ricchi, abituata quindi al parassitismo, alla piag-
geria, agli espedienti. Si trattava del così detto “lazzaronismo” il quale fu