Page 13 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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             introduzione ai lavori

             Prof. alessandro BarBero      1





                l 28 giugno 1914, a Sarajevo,
             I un gruppo di terroristi serbi uc-
             cide l’erede al trono austro-unga-
             rico,  l’arciduca  Francesco Ferdi-
             nando. La Prima Guerra Mondiale
             nasce da un atto di terrorismo: e
             il terrorismo, allora come oggi,
             tende  a provocare  nell’opinione
             pubblica  e  nei  governi  reazioni
             viscerali. A noi può sembrare che
             ammazzare  un arciduca sia una
             cosa  tutto  sommato  meno  grave
             che non far crollare due grattacieli
             e ammazzare tremila persone: è importante capire che per la mentalità dell’epoca
             un attentato come quello di Sarajevo era invece molto più grave. L’arciduca era
             destinato a governare di lì a poco, e per tutta la vita, un grande Impero: l’Imperato-
             re regnante, Francesco Giuseppe ha 84 anni, regna da 66, e tutti sanno che morirà
             da un momento all’altro. La sua morte destabilizza di colpo gli equilibri europei.
                Ora questo gravissimo attentato ha avuto delle complicità all’estero, anzi è
             stato deciso all’estero. L’Austria-Ungheria ha annesso la Bosnia da pochi anni, e
             la Bosnia, allora come in tempi più vicini a noi, era una terra di difficili conviven-
             ze. La popolazione musulmana e croata è soddisfatta dell’annessione all’Impero
             asburgico, quella serba no, e i terroristi sono stati appoggiati proprio dalla vicina
             Serbia: gli austriaci ne sono sicuri da subito, e l’inchiesta dimostrerà che è dav-
             vero così. L’Austria è decisa: bisogna punire la Serbia, non si può tollerare uno
             stato-canaglia che organizza il terrorismo; e poi, l’idea di allargarsi ancora nel
             Balcani fa gola. La folla in piazza a Vienna grida Serbien muss sterben!, la Serbia
             deve morire.
                Ma c’è un problema: la Serbia è protetta dalla Russia dello zar Nicola II. La
             Russia è una potenza slava e ortodossa, l’amicizia russo-serba è ancor oggi uno
             dei fattori della politica internazionale. Ma anche l’Austria ha un amico potente:
             la Germania del Kaiser Guglielmo II, che negli ultimi decenni è diventata la prima
             potenza economica e militare del continente. L’alleanza dei due imperi prevede
             che se uno è attaccato, l’altro è tenuto a intervenire. A dire il vero il patto com-
             prenderebbe anche l’Italia, e infatti si chiama la Triplice Alleanza, ma mentre in
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