Page 231 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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             un’ampia visibilità, mentre veniva ritenuta sufficiente un’autonomia di due ore,
             dal momento che le zone di operazione sarebbero state relativamente vicine ai
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             campi di partenza.  Nei mesi seguenti l’argomento fu trattato a più riprese finché
             il 18 marzo 1915 la Direzione Generale di Aeronautica decretò la costituzione dal
             1° aprile sull’aeroporto di Centocelle, “in via di esperimento e provvisoria”, di
             un gruppo di squadriglie di aviazione per l’artiglieria alle dipendenze della stessa
             direzione generale per gli aspetti tecnici e dell’Ispettorato Generale di Artiglieria
             per l’impiego. Sperimentali erano anche le soluzioni per il dialogo tra il velivolo e
             le batterie, con un codice basato su fumate, segnalazioni luminose e manovre pre-
             stabilite, secondo il dettato della circolare Missioni aviatorie in guerra, emanata
             il 10 febbraio dal Battaglione Aviatori. Nello scarno paragrafo dedicato all’osser-
             vazione del tiro si leggeva che “… lo zenith delle postazioni sarà segnato usando
             la scatoletta di nerofumo in attesa degli apparecchi Donath, la segnalazione del
             risultato sarà fatta per ora mediante lanci di nastri od evoluzioni in volo”.
                Il nuovo programma di potenziamento definito nella primavera del 1915 au-
             mentò da 20 a 30 il numero dei Voisin e da 40 a 73 quello dei Farman, lasciò
             inalterato il numero dei Caproni Parasol, già fissato in 30, e incluse tra il materiale
             di volo da acquisire 15 Aviatik e 36 Macchi Parasol, con consegne previste tra
             marzo e agosto. Le ditte chiamate in causa erano la Savoia per i Farman, la SIT per
             i Voisin, la Caproni e la Macchi, in un contesto che vedeva un rapido incremento
             delle dimensioni degli impianti e della forza lavoro senza peraltro alcuna reale
             garanzia che tutto ciò potesse assicurare il rispetto dei tempi. Non meno critica
             era la situazione del personale. A fronte di un’esigenza di 170 piloti, dei quali 60
             solo per le squadriglie d’artiglieria, ne erano disponibili 116 e altri 86 sarebbero
             stati pronti all’impiego non prima di cinque o sei mesi. Quanto agli osservatori, al
             corso sperimentale tenuto nel marzo del 1914 non ne erano seguiti altri.
                Tutto ciò faceva sì che le 16 squadriglie previste dai piani di mobilitazione
             fossero in effetti indisponibili, con notevole disappunto del capo di stato maggio-
             re, tenente generale Luigi Cadorna, che non tardò a manifestare al ministro il suo
             malcontento per l’operato della Direzione Generale di Aeronautica. Il perentorio
             invito di Cadorna a “costituire con quel poco che abbiamo e con quel poco che
             è possibile avere, entro limiti di tempo ragionevoli, un organismo capace di fun-
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             zionare e rendere qualche servizio in caso di guerra”,  frutto di un disincantato
             apprezzamento di situazione, servì a rilanciare le iniziative già in atto, non ultima
             quella relativa alla costituzione delle cinque squadriglie d’artiglieria. A tal fine,
             per fronteggiare i ritardi nelle forniture, ci si rivolse ancora alla Francia, acqui-


             8   Di Martino B., Ali sulle trincee. Ricognizione tattica ed osservazione aerea nell’aviazione ita-
                 liana  durante  la  Grande  Guerra,  Ufficio  Storico  dello  Stato  Maggiore Aeronautica,  Roma,
                 1999, pp. 10, 11.
             9   Cadorna L., La guerra alla fronte italiana, vol. I, Treves, Milano, 1921, pp. 68, 69.
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