Page 229 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
P. 229
IV SeSSIone - l’ItalIa mIlItare 229
7
vivo il clamore suscitato dalla gestione Douhet del caso Caproni. Non era quindi
il caso di chiamarlo a ricoprire un tale incarico, anche per evitare scontri con gli
ambienti del ministero, ed in ogni caso qualche passo in quella direzione era già
stato fatto, e di più avrebbe potuto essere fatto all’occorrenza come sarebbe del
resto avvenuto il 23 maggio.
Il decreto legge del 7 gennaio 1915, oltre a sancire il riordino dei servizi aero-
nautici del Regio Esercito, fu anche lo strumento con cui il Ministero della Guerra
ottenne l’assegnazione straordinaria di fondi per fronteggiare le loro esigenze e
quelle dell’organizzazione aeronautica della Regia Marina, alla quale andarono
5.000.000 di lire su un totale di 16.500.000. Queste disponibilità sarebbero cre-
sciute nella primavera del 1915, con l’avvicinarsi dell’intervento in guerra, ma il
loro impiego doveva necessariamente basarsi su una precisa individuazione delle
necessità più urgenti.
Verso la guerra: i preparativi del 1915
L’aeroplano era entrato nell’inventario dei principali eserciti europei soltanto
da pochi anni e i regolamenti si limitavano a prospettarne un impiego finalizzato
alla ricognizione. In Italia, in assenza di una specifica regolamentazione d’im-
piego, le Norme per il servizio di guerra diramate con regio decreto il 25 ottobre
1914 così recitavano: “I mezzi aerei possono prestare un efficace concorso sia
alla esplorazione lontana, sia a quella vicina con l’osservazione dall’alto. Si tratta
però di mezzi ancora in corso di sviluppo; quindi i pochi cenni che qui di seguito
vengono dati per il loro impiego non hanno che un valore di indicazione generale.
I dirigibili e gli aeroplani servono essenzialmente alle esplorazioni strategiche e in
casi eccezionali anche per l’esplorazione tattica. L’esplorazione coi mezzi aerei,
oltre a essere vasta riesce rapida, comprensiva; e può, in favorevoli condizioni,
dare in breve tempo al comandante delle truppe un’idea generale della situazione”.
Dopo le prime settimane di guerra, caratterizzate sia sul fronte occidentale sia
su quello orientale da un’elevata dinamica delle operazioni, nell’autunno del 1914
il consolidarsi di un fronte continuo tra il Mare del Nord e il confine svizzero portò
7 Il promemoria di Douhet e la nota di Bencivenga sono riprodotti in Curami A., Rochat G., Giulio
Douhet. Scritti 1901-1915, Ufficio Storico Stato Maggiore Aeronautica, Roma, 1993, pp. 515-
516. Quanto al “caso Caproni”, quale comandante del Battaglione Aviatori Douhet si era attiva-
mente adoperato per favorire la realizzazione del prototipo del trimotore e portarlo ad eseguire
i primi voli nell’ottobre del 1914, agendo al di fuori delle norme e delle procedure consolidate,
cosa che non era stata ben vista al ministero ed aveva portato al suo allontanamento. Ne era
seguito un periodo non facile in cui Douhet aveva anche ipotizzato di lasciare il servizio, per poi
a
assumere l’incarico di capo di stato maggiore della 5 Divisione, all’epoca di stanza a Milano,
con la quale allo scoppio del conflitto sarebbe andato al fronte nel settore occidentale del saliente
trentino.

