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224 la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
sedio, nella seconda, da concretizzare in un momento successivo, le restanti 16,
delle quali 10 d’armata e di corpo d’armata, 4 per le divisioni di cavalleria, 2 per
l’Africa Orientale. Questo progetto, fortemente sostenuto dal nuovo comandante
del Battaglione aviatori, il maggiore Giulio Douhet subentrato il 23 gennaio 1913
al tenente colonnello Vittorio Cordero Lanza di Montezemolo, si scontrò però
con la mancanza di risorse. Mentre infatti erano stati stanziati già il 30 novembre
1912 i fondi necessari per le prime 12 squadriglie, le 2 per la Libia furono finan-
ziate solo il 6 marzo 1913 e soltanto in giugno la squadriglia per il parco d’as-
sedio. Ai problemi di natura economica e organizzativa si aggiunsero poi quelli
di natura tecnica, con il fallimento del concorso per velivoli e motori costruiti in
Italia bandito nel 1912 e svoltosi a Mirafiori tra il 1° aprile e il 9 maggio 1913. La
commissione esaminatrice, presieduta da Douhet, bocciò infatti tutte le macchine
proposte.
Nel contempo proseguiva l’opera di consolidamento dell’organizzazione dei
servizi aeronautici. Il 28 agosto 1913 la circolare ministeriale n. 361 sancì la tra-
sformazione dell’Ufficio di Ispezione dei Servizi Aeronautici in Ispettorato Aero-
nautico, a capo del quale fu lasciato il colonnello Moris. L’esigenza di affrontare
in modo più organico il problema dell’armamento di bordo, emerso con chiarezza
durante la campagna di Libia, suggerì inoltre di affidare lo studio e la sperimen-
tazione delle armi di lancio e di caduta, della loro installazione e dei relativi stru-
menti di puntamento ad una apposita Sezione Artiglieria, costituita il 30 dicembre
nell’ambito dello Stabilimento di Costruzioni ed Esperienze Aeronautiche. Pochi
giorni prima, presso la stessa sede, era anche iniziato il primo corso di formazione
professionale per gli ufficiali aerostieri e dirigibilisti a cura dell’Istituto Centrale
Aeronautico, costituito con la circolare n. 432 del 16 ottobre proprio allo scopo di
curare la preparazione tecnica del personale.
Nonostante questi provvedimenti, alla fine del 1913 lo stato dei servizi aero-
nautici era tutt’altro che soddisfacente, soprattutto a causa di una mancanza di
risorse che le esigenze della Libia avevano aggravato. Era questo un problema
che condizionava l’intero strumento militare italiano e nel caso dell’aviazione
portava ad avere “piuttosto un programma che un fatto compiuto, disponendosi
di pochi dirigibili ed aeroplani di svariati modelli …”. Consapevole di questa re-
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altà l’Ispettorato Aeronautico presentò nel dicembre del 1913 un programma che
prevedeva una spesa complessiva 67.500.000 lire distribuita in quattro esercizi fi-
nanziari, a partire dal 1914-15, con 30 milioni di spese straordinarie per l’acquisto
di aeroplani e dirigibili. Lo stanziamento richiesto fu però oggetto di successivi
e consistenti tagli che ridussero i fondi per spese straordinarie a 6.465.000 lire,
anche questi ben presto cancellati dagli eventi. Il disegno di legge non poté infatti
essere discusso prima che i lavori della Camera dei Deputati fossero aggiornati
5 De Chaurand F., Come l’esercito italiano entrò in guerra, Mondadori, Milano, 1929, pag. 276.

