Page 223 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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IV SeSSIone - l’ItalIa mIlItare 223
Il Col. Maurizio Mario Moris, dal 1911
Ispettore dei Servizi Aeronautici e dal 1913
Ispettore Aeronautico
Definito il nuovo ordinamento, ven-
ne impostato un programma di potenzia-
mento da attuare nel biennio 1913-14.
Nel novembre del 1912 il Ministero della
Guerra ordinò al comando del Battaglio-
ne Aviatori di attivare entro la primavera
successiva 12 squadriglie, 8 mobili, su
monoplani Bristol, Blériot e Nieuport, e
4 da posizione, con biplani Farman. Le
squadriglie dovevano essere organizzata
su 7 velivoli, dei quali 1 di riserva e 2 da
addestramento, e, limitatamente alle squa-
driglie mobili, disporre del necessario per 20-30 giorni di campagna. La dotazio-
ne di reparto doveva comprendere due hangar smontabili, apparecchi telefonici
e telegrafici, materiale fotografico e due serie complete di parti di ricambio per
velivolo e motore. Inoltre, in uno scenario di guerra di movimento, le squadriglie
mobili avrebbero dovuto seguire i corpi d’armata ai quali sarebbero state assegna-
te disponendo a tal fine di a una dotazione di mezzi di trasporto comprendente 1
autocarro officina, 2 autocarri con rimorchio per il trasporto dei 4 velivoli opera-
tivi, 1 automobile, 2 motociclette e 2 biciclette.
Il programma aveva anche l’obiettivo di incoraggiare la crescita dell’industria
nazionale. Delle 84 macchine previste, infatti, soltanto 12 Farman e 2 Bristol fu-
rono ordinati all’estero, rispettivamente in Francia e in Gran Bretagna, commis-
sionando invece alla Società Italiana Transaerea, SIT, i 14 Blériot XI destinati a
due delle otto squadriglie mobili, alla Caproni&Faccanoni i 12 Bristol necessari a
completarne altre due, alla Wolsit e alla Macchi, rispettivamente nella misura di 9
e di 19 esemplari, i 28 Nieuport IV M destinati alle rimanenti quattro, e ancora alla
SIT gli altri 16 Farman per le squadriglie da posizione. Era uno sforzo notevole, la
cui portata fu però addirittura ampliata, nonostante le limitate capacità produttive
delle ditte interessate, facendo salire il numero delle squadriglie prima a 25 e poi
a 31, secondo un programma articolato in due fasi. Nella prima, da completare
entro il marzo del 1913, avrebbero dovuto essere approntate le 12 squadriglie ini-
zialmente previste, destinate ai comandi di grande unità, corpo d’armata e armata,
altre 2 da inviare in Libia e 1 da mettere a disposizione del parco d’artiglieria d’as-

