Page 245 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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             I Carabinieri nel primo Centenario



             Gen. B CC vincenzo Pezzolet       1



                 l 13 luglio 1914 l’Arma celebrava il suo primo secolo di vita: cento anni inten-
             I si, spesi anche a costruire l’Italia nei fronti del Risorgimento e a cementarne
             il tessuto interno via via che l’Unità si completava. I Carabinieri Reali erano stati
             istituiti e strutturati, riadattando e ampliando la formula ordinativa della Gendar-
             meria francese, quale Corpo a status militare in servizio permanente di polizia con
             prerogative d’eccellenza nell’Armata Sarda e dipendenza diretta dal sovrano, da
             cui l’appellativo “Reali” e non “Regi” come gli altri organismi della pubblica am-
             ministrazione  sabauda, che ne sanciva chiaramente anche la funzione dinastica.
             L’esigenza nasceva dal fatto che la monarchia dei Savoia, appena restaurata sul
             trono dopo il travagliato periodo napoleonico, doveva tranquillizzare le potenze
             reazionarie contestualmente sulla fedeltà e sulla tenuta di quello Stato “cuscinet-
             to” inserito tra i “colossi” di Francia e Impero Asburgico. Ma per farlo necessitava
             di uno strumento di supporto adeguato.
                L’ordinamento territoriale del nuovo Corpo, articolato capillarmente sin nei
             complessi urbani più piccoli e decentrati, costituiva appunto quello strumento alta-
             mente professionale e affidabile di sicurezza e controllo perché, mentre garantiva
             la presenza concreta, visibile e diffusa dello Stato: da un lato consentiva interventi
             operativi immediati a tutela della legge e dei cittadini ovunque, resi più efficaci
             anche dalla facoltà di poter investigare di propria iniziativa e, ove necessario, in
             abiti borghesi (fatto unico, del tutto nuovo ai tempi); dall’altro rappresentava una
             validissima fonte informativa nelle mani del Governo per la stabilità interna del
             Paese. In tal modo si spiega anche il privilegio del rapporto diretto col monar-
             ca. Queste connotazioni, come accennato, hanno reso nel tempo i Carabinieri un
             efficace coagulante nazionale ponendoli quale comune riferimento certo, univo-
             co e imparziale di popolazioni etnicamente identiche ma a volte profondamente
             diverse per retaggio storico e culturale, per mentalità, costumi e per condizioni
             socio-politiche, al di là di quegli aspetti connessi con queste ultime, pur  stridenti e
             ancora non del tutto risolti, seguiti all’unificazione italiana. Detta funzione aggre-
             gante scaturisce anche da un altro aspetto non meno importante dei loro compiti,
             che impronta i contenuti morali dello specifico addestramento: il servizio non è da
             intendersi circoscritto alla sfera professionale ma, a norma di regolamento e per
             etica professionale, il carabiniere era ed è tenuto a intervenire a sostegno dei cit-


             1   Condirettore del periodico dell’ Associazione Nazionale Carabinieri “Le Fiamme d’Argento”.
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