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246 la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
tadini anche in emergenze private con l’aiuto concreto nell’immediato, cosa che
si tradurrà sin dall’inizio nel più ampio primo soccorso alle popolazioni colpite
da pubbliche calamità, con il consiglio dell’esperienza e del buon senso e, addi-
rittura, quale intermediario per la composizione di contrasti familiari. In sostanza
la particolare tipologia addestrativa, militare e civile e la formazione caratteriale
ponevano (e pongono tuttora) ogni appartenente all’Istituzione, qualsiasi fosse la
sua provenienza, in grado di diffondere in genti eterogenee il rispetto reciproco di
un’unica giurisdizione secondo quella che oggi definiamo “cultura della legalità”
e la confidenza in un’ugualmente unica entità statale riconosciuta come propria
sia in senso amministrativo, sia come espressione funzionale e simbolica di una
stessa identità nazionale.
Quale sviluppo abbia avuto e quanto rapidamente si sia diffuso il citato radica-
mento capillare nelle regioni della Penisola, in progressione con l’evolversi della
spinta Risorgimentale, si evince confrontando i dati di crescita e di espansione dei
Carabinieri nell’arco dei loro primi cento anni. Dall’organico iniziale di 27 uffi-
ciali, 137 sottufficiali e 639 militari per un complesso di 803 uomini distribuiti su
6 Divisioni (Comandi Provinciali) con relative Tenenze e Stazioni, ad esclusione
della Sardegna, l’Arma dei Carabinieri Reali, divenuta tale già negli atti ufficiali
del 1861, e ratificata con legge del 30 settembre 1873, in questo stesso anno,
compiuta ormai quasi definitivamente l’unificazione nazionale, aveva raggiunto la
forza di 466 ufficiali, 4.206 sottufficiali, 14.019 graduati e militari e 1.500 allievi
per un totale di 20.191 effettivi, distribuiti su 11 Legioni territoriali, 1 Legio-
ne Allievi, 69 Comandi Provinciali, 219 Comandi di Circondario (Compagnie e
Tenenze), 118 Sezioni e 2606 Stazioni. Infine nel 1914 l’Istituzione annoverava
726 ufficiali, 6.701 sottufficiali, 21.586 militari e 1948 allievi, per una somma di
30.961 unità integrate in 11 Legioni territoriali, 1 Legione Allievi, 67 Divisioni
(Comandi Provinciali), 177 Compagnie, 40 Tenenze, 150 Sezioni e 3770 Stazioni
sul territorio nazionale. Fuori organico vanno considerati: gli 11 ufficiali e 229
tra sottufficiali, appuntati e carabinieri della Divisione dell’Egeo (denominazione
assunta nel 1915) articolata su 10 Tenenze e 34 Stazioni sparse su tutto il Dode-
caneso, cui si aggiungevano una sessantina di “carabinieri aggiunti” indigeni; i 3
ufficiali, 43 tra sottufficiali, graduati e carabinieri e 113 zaptié nei vari gradi per
la Compagnia Carabinieri Reali d’Africa (Eritrea) su 2 Tenenze e 14 Stazioni;
1 ufficiale e 12 sottufficiali distaccati presso Corpo di Polizia della Somalia (gli
agenti erano 400 indigeni); gli 80 ufficiali, 365 tra sottufficiali e militari più 1030
zaptié della Legione della Tripolitania (divenuta nel marzo 1915 Divisione auto-
noma della Tripolitania) su 2 Divisioni e relativi Comandi dipendenti, compresa
la Compagnia Allievi Zaptié e i 18 ufficiali, 226 tra sottufficiali e militari più 774
zaptié della Divisione autonoma di Bengasi in Cirenaica, per complessivi 988
carabinieri nazionali di ogni grado. Il Comando Generale, trasferito a Roma dal
1874, aveva sede a via degli Astalli in quella che era stata la Casa Professa dei

