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242 la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
L’acquisto del Quarto e la sua trasformazione furono resi possibili dal regio
decreto del 7 gennaio 1915 che, nell’istituire il Corpo aeronautico militare, pre-
vide uno stanziamento di 5.000.000 di lire per soddisfare le esigenze della Regia
Marina. Ottenuti i fondi non fu però facile utilizzarli ai fini di un effettivo sviluppo
del servizio aereo. Le poche ditte nazionali non erano in grado di far fronte alle
concomitanti esigenze dell’esercito e della marina e la loro esperienza nel campo
degli idrovolanti era molto limitata. Quanto alla possibilità di rivolgersi all’estero,
l’unico mercato rimasto aperto era quello degli Stati Uniti. Si arrivò così a defi-
nire un programma che, oltre al potenziamento delle infrastrutture già esistenti a
Venezia e a Ferrara, prevedeva l’impianto di un aeroscalo a Grottaglie e di una
stazione idrovolanti a Taranto, la costruzione di un dirigibile Forlanini da 15.000
mc, l’acquisto di 24 idrovolanti Curtiss monomotori tipo Flying Boat e di 18 bi-
motori tipo America, nonché di 6 idrovolanti Albatros, macchine di concezione
tedesca costruite in Italia dalla Enea Bossi che avrebbe anche dovuto provvedere
alla costruzione su licenza dei Curtiss America, e di 10 trimotori Caproni.
Alla prova dei fatti questo programma, messo a punto dopo lunghe negoziazio-
ni, non rispose alle attese. Gli idrovolanti acquistati negli Stati Uniti denunciarono
gravi difetti di costruzione, dovuti al fatto che l’ampliamento della produzione
era andato a scapito della qualità, il primo Curtiss America costruito dalla Bossi
non superò le prove di collaudo e anche la costruzione degli Albatros si rivelò più
complessa del previsto con l’inevitabile raffreddarsi dei rapporti con la Germania,
mentre per quanto riguarda i Caproni finirono per prevalere le esigenze dell’eser-
cito. Il 24 maggio 1915 trovò l’aviazione navale con 6 idrovolanti di vario model-
lo a Venezia, 4 idro monoplani Borel con motore Gnome da 80 cv a Porto Corsini,
2 Curtiss tipo Flying Boat in montaggio a Pesaro, 15 presso la scuola di Taranto
e 3 sull’Elba. In tutto si trattava di 30 macchine, per la maggior parte di nessun
valore bellico, affidate a 11 piloti e 75 uomini di manovra ai quali si aggiungevano
3 istruttori e una cinquantina di allievi della scuola di Taranto.

