Page 247 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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             Gesuiti confiscata dal Governo italiano tra il 1872 e il 1873; nel biennio 1914/15
             vi si sono alternati quali Comandanti Generali  i tenenti generali (all’epoca il
             grado corrispondeva a Generale di Divisione o/e, come in questo caso, Generale
             di Divisione in comando di Corpo d’Armata) Giuseppe Del Rosso (1/8/1909 –
             13/9/1914) e Gaetano Zoppi (14/9/1914 – 3/1/1918).
                Il primo centenario dell’Arma venne festeggiato presso tutti i reparti in patria
             e nelle colonie, in particolare nella Capitale fu istituito dal Comando Generale un
             apposito Comitato dei festeggiamenti composto da un gruppo di ufficiali di ogni
             grado. A Roma la cerimonia solenne si tenne il 13 luglio 1914 ai Prati di Castello
             (nell’attuale via Carlo Alberto Dalla Chiesa, non distante appunto da Castel S.
             Angelo), nella caserma “Vittorio Emanuele” (oggi “Orlando De Tommaso”) sede
             allora come ora della Legione Allievi Carabinieri. Alla presenza del re Vittorio
             Emanuele III e del ministro della Guerra tenente generale Domenico Grandi, fu
             inaugurato un monumento alle Vittime del Dovere dello scultore Enrico Tadolini,
             realizzato con fondi raccolti tra gli ufficiali dell’Arma. Lo stesso giorno fu pure
             scoperto a Bari, presso la Chiesa Madre della Necropoli, un altro monumento
             commissionato dal Comitato romano allo scultore Mario Sabatelli, all’Eroe per
             antonomasia dell’epoca: il capitano Chiaffredo Bergia, pluridecorato al Valore,
             distintosi soprattutto nella campagna contro il brigantaggio nel decennio 1860/70,
             ivi sepolto. Anche a Torino fu scoperta una lapide marmorea commemorativa ,
             eseguita per iniziativa dell’“Istituto delle Biblioteche pei soldati”, sulla facciata
             della caserma in piazza “Carlina” (Carlo Emanuele II), sempre intitolata a Chiaf-
             fredo Bergia, prima sede dei Carabinieri  Reali ove tuttora è stanziato quel Coman-
             do Provinciale dell’Arma. Ancora per la ricorrenza il capitano Cenisio Fusi ideò
             la frase incisa sulla medaglia commemorativa, che sarà poi adottata ufficialmente
             come motto dell’Arma: “nei secoli fedele”. Inoltre fu istituito su iniziativa delle
             Legioni di Milano, Cagliari e Bari già dal 1913, sia pure in forma non ufficiale (lo
             divenne nel 1919), un “fondo permanente per premi al valore a militari e sussidi a
             famiglie bisognose di militari dell’Arma morti o inabilitati per cause di servizio”
             con il contributo dei militari stessi cui, per l’occasione, si aggiunsero quello del
             Ministero della Guerra e quello, assai cospicuo, personale del Re. Il Comitato dei
             festeggiamenti fece pure realizzare e stampare il numero unico “Primo Centenario
             dell’Arma dei RR. Carabinieri 13 luglio 1814 – 13 luglio 1914” e dette incarico
             all’allora maggiore Ruggero Denicotti di scrivere una storia dettagliata dell’Isti-
             tuzione, cosa che l’ufficiale fece con lodevole impostazione narrativa e scientifi-
             ca, corredata da una raccolta di trascrizioni documentali e numerosi  riferimenti
             d’archivio con note esplicative e di approfondimento. Con queste premesse, il
             volume “Delle Vicende dell’Arma dei Carabinieri Reali (1814-1914)”, pubblicato
             a Roma dall’Editrice “Tipografia dell’Unione”,  si presenta ancora come un’opera
             preziosa, autentica pietra miliare di riferimento indispensabile allo studioso della
             storia dell’Arma.
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