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Nave Europa e idrovolanti FBA.
ai colpi di mare, per cui il passo successivo fu l’acquisizione del piroscafo Quar-
to, ribattezzato europa, le cui ampie stive vennero trasformate in aviorimesse in
grado di accogliere fino ad otto idrovolanti.
I compiti che questi mezzi avrebbero dovuto svolgere furono codificati dalla
circolare n. 25260 con cui il 14 dicembre venne delineata l’organizzazione del
servizio aeronautico. Oltre alla funzione informativa, che si concretizzava nella
ricognizione in alto mare e sui litorali controllati dall’avversario, il documento
contemplava un impiego offensivo, soprattutto dei dirigibili, con attacchi diurni e
notturni alla piazzaforte di Pola e alle navi all’ancora, ed un impiego difensivo, per
contrastare l’azione dei sommergibili e dei mezzi aerei. Nel riflettere l’interesse
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per l’aviazione del capo di stato maggiore, ammiraglio Paolo Thaon di Revel, la
circolare disegnava peraltro più un programma per il futuro che una linea d’azione
per il presente. La situazione dei mezzi era infatti carente sotto molti punti di vista,
restringendo a un ambito più ridotto le possibilità della ricognizione, e ben presto
i limiti delle aeronavi avrebbero portato a cercare la soluzione al problema del
bombardamento nell’idrovolante prima e nel velivolo terrestre poi, con l’imposta-
zione di programmi che sarebbero stati attuati soltanto in minima parte.
16 Ferrante E., La Grande Guerra in Adriatico. Nel LXX anniversario della vittoria, Stato Maggio-
re Marina, Ufficio Storico, Roma, 1987, pp. 37-39.

