Page 290 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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290 la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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l’entrata in guerra dell’Italia accanto agli Alleati furono così registrati con cura .
I discorsi del Presidente della Repubblica Raymond Poincaré, del generalissimo
Joseph Joffre, del Presidente del Senato Paul Deschanel, del Generale Gouraud
che ebbe sotto i suoi ordini la Legione Garibaldina, esaltarono il coraggio di que-
sti volontari transalpini. Paul Deschanel, ad esempio, scatenò gli applausi di tutti
i deputati dichiarando il 14 gennaio 1915: «Voici qu’au-delà des frontières, des
sympathies nouvelles chaque jour nous aident [… à] demeurer jusqu’au bout sans
fièvre comme sans jactance. […]. Un Italien illustre combattait pour la France
en 1870 ; ses deux petits-fils viennent de mourir pour elle» (Ecco, al di là delle
confini, simpatie ogni giorno nuove ci aiutano… a rimanere sino alla fine senza
eccitazione e senza iattanza... Un illustre Italiano combatteva per la Francia nel
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1870 ; i suoi due nipoti sono appena morti per lei) .
Ricompense e encomi diversi piovevano sui garibaldini. Così, su 51 ufficiali
identificati, 40 furono decorati, citati all’ordine dell’Esercito o promossi. Sopra-
tutto la famiglia Garibaldi fu onorata: Bruno e Costante furono citati all’ordine
dell’Esercito; Peppino, promosso al grado di colonnello per merito di guerra, e
Ricciotti jr, capitano, furono fregiati della Legione d’Onore per il loro « brillante
coraggio, la loro bravura eccezionale e il loro sangue freddo eccezionale al fuo-
co » ; Sante, tenente, fu promosso al grado di capitano. Le citazioni all’ordine
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dell’Esercito esaltarono il coraggio degli Italiani. Il tenente Duranti era stato uc-
ciso caricando il nemico e gridando: «En avant, enfants de l’Italie, c’est beau de
mourir pour la France» (Avanti, figli d’Italia, è bello cadere per la Francia). Co-
stante Garibaldi era caduto gloriosamente mentre era alla testa della sua squadra
dimostrando ai volontari italiani che «bon sang ne peut faillir» (buon sangue non
mente). Il sottotenente Cristini seppe mostrarsi degno di un antico romano, «bles-
sé, a continué à encourager ses hommes et à se battre jusqu’à la mort» (ferito, ha
continuato a incoraggiare i suoi uomini e a combattere fino alla morte).
Si trattava, infatti, di spingere l’Italia a scegliere la Francia. Si trattava, anche,
di cancellare la cattiva impressione provocata dallo scioglimento della Legione
perchè i volontari erano stati obbligati a raggiungere l’Italia senza soldi, senza
aiuto, come se fossero stati dei ladri! (appena 150 accettarono di rimanere in Fran-
cia nella Legione Straniera). I francesi, che cercavano di trasformare l’immagine
dell’Italiano nemico e traditore in amico pronto al sacrificio, strumentalizzarono
così i garibaldini. La Guerre Sociale di Gustave Hervé, giornale socialista rivolu-
42 P. Guiral, « Variations de l’opinion française à l’égard de l’Italie de 1915 à 1919 », in : la
France et l’Italie pendant la Première Guerre mondiale. Actes du colloque tenu à l’univer-
sité des Sciences sociales de Grenoble les 28, 29 et 30 septembre 1973, Grenoble, Presses
Universités de Grenoble, 1976, p. 50.
43 Journal officiel, compte-rendu des débats parlementaires de la Chambre des députés, 14
gennaio 1915, t. 1, p. 8.
44 Nomine nell’Ordine della Legione d’Onore, GQG, 17 gennaio 1915, SHAD-DAT, 6 N 21.