Page 285 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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             giudicata moribonda, poteva animare i nazionalisti .
                Di fronte a tanto entusiasmo, i francesi non vollero scoraggiare l’arruolamento
             di italiani nel loro esercito per far sì che l’Italia scegliesse gli Alleati. Accettarono
             dunque una cosa unica nella storia militare francese: un reggimento della Legione
             Straniera quasi tutto italiano, mentre la camicia rossa fu autorizzata, però sotto la
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             giubba della Legione .


             Un comando bi-nazionale ma a maggioranza italiano
                Il comando del reggimento fu bi-nazionale a maggioranza italiana.
                Il 12 dicembre 1914, il giorno della partenza dal campo di Mailly per il fron-
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             te , 55 ufficiali erano presenti al corpo. Due di loro solamente erano stati conge-
             dati : il capitano Chiarissimo Maldini, troppo anziano con più di 60 anni, reduce
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             di Mentana-1867,  e il capitano napoletano Luigi Pisani, che «non si sentiva in
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             grado di comandare una compagnia» . Su questi 55 ufficiali, 34 erano italiani e
             21 francesi. Però, anche se Peppino Garibaldi comandava il reggimento, non era
             che tenente colonnello, accanto a un colonnello francese e a tre maggiori francesi,
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             mentre i capitani e i tenenti erano in numero quasi uguale tra le due nazionalità .
             La scelta degli ufficiali francesi, tuttavia, dipese dal loro legame con l’Italia e il
             garibaldinismo. Il maggiore Martin del I battaglione aveva sposato un’italiana. Il
             maggiore basco a metà spagnolo Duplaat de Garat chiese la sua destinazione nella
             legione garibaldina. Il comandante del deposito, il colonnello Bet-Boy, settan-
             tenne, già ufficiale nelle truppe coloniali, era visto come un buon repubblicano,




             15  Marabini, Les Garibaldiens de l’Argonne, cit., p. 32. Milza, “La légion des volontaires“,
                 cit., p. 154.
             16  Lettera in favore dei garibaldini, di Julien Luchaire al colonnello Buat, Bordeaux, 10 set-
                 tembre 1914, SHD-DAT, 6 N 21. H. Heyriès, « Les garibaldiens en France après Garibaldi,
                 de 1914 à 1940 », in : J. Grévy/H. Heyriès/C. Maltone, Garibaldi et garibaldiens en France
                 et en Espagne. Histoire d’une passion pour la démocratie, Bordeaux, Presses universitaires
                 de Bordeaux, 2011, pp. 41-42.
             17  Journal des Marches et Opérations (JMO) du 4  régiment de Marche du 1  Étranger del 1 ,
                                                                                    o
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                 2 , e 3  battaglione, SHD-GR 26 N 861.
                  o
             18  Marabini, Les Garibaldiens de l’Argonne, cit., p. 100.
             19  Lettera del comandante della Divisione Militare di Torino al generale Breganze, addetto
                                                                                    o
                 militare italiano in Francia, 12 marzo 1917 e risposta del generale Valentin dell’EMA, 2
                 ufficio, 28 marzo 1917, Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito
                 (AUSSME), E 11-41 bis-prot. 1917, cat. XVII.
             20  « Gli Italiani nell’esercito francese. Il bollettino delle nomine. Bordeaux, 4, notte », la
                                                                              e
                 Stampa, 5 ottobre 1914. Effettivo del reggimento, 10 novembre 1914, JMO du 4  de Mar-
                 che, SHD-GR 26 N 861.
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