Page 287 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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meglio. I volontari mescolano quindi il francese al dialettto veneto o al pugliese
o al piemontese, e formano delle frasi stranissime, che compongono ormai un
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vero e proprio gergo» . Talvolta, gli italiani non si capivano tra di loro. Un ita-
liano d’Italia narrò le sue delusioni quando arrivò al campo di arruolamento della
Legione Straniera in Francia. Ogni giorno vedeva arrrivare un nuovo volontario
italiano. Eccitato e felice di poter parlare con lui, si avvicinava, però si rendeva
conto come, in realtà, si trattasse di un immigrato che parlava in un orribile ita-
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liano, per spiegare la sua miseria, la sua fame, il suo arruolamento . Peraltro, la
questione del amalgama della truppa fu affrontata. «Politici» furono mescolati con
pregiudicati, avventurieri e lottatori, le cui preoccupazioni erano ben diverse. La
situazione fu giudicata tanto pericolosa che il Ministro degli Affari Esteri francese
Delcassé reagì augurando la formazione di «compagnie di volontari condotti dal
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loro focoso liberalismo ed altre composte da ragazzi sbandati» . Per ovviare ai
problemi linguistici, geografici, e socio-politici, l’amalgama dei volontari origi-
nari di Francia e quelli dell’Italia fu praticato in tutte le compagnie per evitare la
formazione di unità «nazionali» che avrebbero potuto mostrarsi troppo ostili al
comando, preoccupandosi di creare nuclei «identitari», regionali e politici, per
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facilitare una solidarietà combattente al livello della squadra . Così, la 6 compa-
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gnia riunì una minoranza d’italo-parigini e d’italo-toscani repubblicani, mentre la
8 ebbe non pochi italo-marsigliesi accanto a italo-lionesi e parigini. Il comando
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fu così più facile.
Però, il comportamento dei sottufficiali francesi, che odiavano gli Italiani, fu
inaccettabile. Alcuni di essi dicevano: «Sales macaronis, vous vous êtes donc en-
gagés pour manger du pain?», (Sporchi macaroni, vi siete arruolati per mangiare
il pane?) . In verità, i garibaldini diedero un’immagine strana e negativa. Il te-
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nente Alessandro Lurgo proclamava: «Io sono antimilitarista, e sono qua per fare
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la guerra alla guerra!» . Altri cacciavano di frodo il coniglio, che tutti chiamava-
no «lapino», miscela di francese e di italiano . Altri, quando il reggimento fu al
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27 P. Scarfoglio, « Due giorni coi volontari italiani, Parigi, 4 dicembre », La Stampa, 8 dicem-
bre 1914.
28 B. Vigezzi, L’Italia di fronte alla Prima guerra mondiale, 1. l’italia neutrale, Milano-
Napoli, Riccardo Ricciardi editore, 1966, p. 835.
29 Annotazione del ministro Delcassé su un telegramma dell’ambasciatore francese a Roma,
Camille Barrère, 3 ottobre 1914, Archives du ministère des Affaires étrangères (AMAE),
Correspondance Politique et Commerciale (CPC), Italie, Guerre 1914-1918, n° 556, f° 3.
30 ADV, État des compagnies, légion garibaldienne, R 513.
31 « Lettere di Francia. I volontari italiani, Bordeaux, ottobre », Avanti !, 25 ottobre 1914, p.
3.
32 Marabini, Les Garibaldiens de l’Argonne, cit., p. 218.
33 P. Scarfoglio, « Due giorni coi volontari italiani, Parigi, 4 dicembre », La Stampa, 8 dicem-
bre 1914.