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282 la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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quello pubblicato in un libro di Ricciotti Garibaldi junior, nel 1933 , si utilizza
una ortografia talvolta diversa con cognomi all’italiana. Non è raro che alcuni di
essi siano stati mal scritti dalle autorità della Legione Straniera che non si preoc-
cupavano della reale identità dei volontari. Talvolta un volontario si presenta sotto
una falsa identità come Augustino Grosso iscritto sotto il nome di Umberto, più
reale. Un cognome italiano come Buonomani fu letteralmente tradutto in cogno-
me francese «Bonemain». Un’inversione patronimica poteva confondere le idee
soprattutto quando un nome italiano diveniva un cognome francese e un cognome
francese un nome italiano. Così Dionigi Lucciano vide il suo nome Dionigi tra-
sformato in cognome francese Diogi e il suo cognome italiano Lucciano in nome
francese Lucien. L’Italiano Diogini Lucciano diventò il «Francese» Lucien Diogi.
Quanto alla scheda segnaletica di questi volontari, non è possibile conoscere la
data, nè il luogo di nascita, né la filiazione, né la professione, né l’origine sociale
perchè i documenti sono muti su questo punto.
Per fortuna, gli «archives départementales» di Avignone hanno conservato un
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terzo circa di indirizzi di famiglia dei volontari licenziati marzo 1915 . Inoltre,
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memorie (quelle nel Camillo Marabini sopratutto, reduce del 1914) , articoli di
stampa, rapporti di prefetti, cenni necrologici danno dati sulle origine sociali però
soltanto di alcuni volontari, i più famosi.
Così, con questi fondi archivistici, possiamo evocare e ricostruire la storia,
oppure le gesta di questi volontari italiani in Francia durante il primo anno della
Grande Guerra.
Una nascita complessa
Le autorità francesi non volevano questi volontari stranieri e soprattuto rifiu-
tarono di rifare l’esperimento dell’Armée des Vosges nel 1870-1871 che aveva
suscitato vive polemiche negli anni 1870-1880. Inoltre, non amavano i garibaldini
e i Garibaldi, e temevano di vedere l’Italia uscire dalla sua neutralità e raggiungere
la Germania (l’Italia faceva sempre parte della Triplice).
Le autorità italiane, da parte loro, avevano paura di trovarsi impegnate nella
6 R. Garibaldi jr, I fratelli Garibaldi dalle Argonne all’intervento, Milano, Ed. Garibaldine,
1933, p. 241.
7 Stato delle compagnie, legione garibaldina, controllo nominativo, deposito di Avignone,
Archives Départementales du Vaucluse (ADV), R 513.
8 Vedere ad esempio, Garibaldi jr, I fratelli Garibaldi dalle Argonne, cit., 241 p. ; C. Mara-
bini, Les Garibaldiens de l’Argonne, Parigi, Payot, 1917, 336 p. ; G. Chiostergi, « Diario
di un garibaldino dell’Argonne (dalle lettere alla fidanzata) », in : E. Fussi Chiostergi/V.
Parmentola, Diario garibaldino ed altri scritti e discorsi, Milano, Assoc. mazziniana italia-
na, 1965, XII-347 p. ; X. Derfner, Les mémoires d’un légionnaire garibaldien, Bordeaux,
Delmas, 1961, p. 254.