Page 345 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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Workshop giovani ricercatori                                        345



                A Vienna era invece noto che il
             Regio Esercito, in caso di una guerra
             contro l’Austria, avrebbe impostato
             il conflitto in senso strettamente di-
             fensivo.
                Anche a Vienna, però, la strate-
             gia era cambiata. Com’è stato det-
             to Conrad – che allo scoppio del
             conflitto  contro  la  Serbia  e  contro
             la  Russia già  prevedeva  un futuro
             fosco per l’Austria-Ungheria – ave-
             va sempre pensato di condurre una
             guerra offensiva contro l’Italia, così
             come aveva preparato dei piani per
             la conduzione di una guerra su due
             fronti, colpendo contemporanea-
             mente Italia e Serbia.
                Ma se in precedenza il progetto
             di attaccare l’Italia era basato sulla
             superiorità numerica  dell’esercito                          Alberto Pollio
             imperial-regio su quello italiano, nel
             1914 Conrad e la Duplice Monarchia non erano pronti a sostenere una guerra di
             così ampia portata, infatti, combattendo già contro Serbia e Russia, un conflitto
             con l’Italia avrebbe portato all’apertura di un terzo fronte.
                L’Austria-Ungheria, infatti, pur credendo di poter sconfiggere in tempi brevi
             la Serbia, sarà coinvolta in un lungo scontro contro Belgrado. Questo scenario
             inatteso fu dovuto non solo alla dura resistenza serba, ma anche alla lenta mobili-
             tazione austriaca ed alle diverse lacune delle sue forze armate, come la mancanza
             di addestramento ed equipaggiamento e il numero insufficiente degli ufficiali di
             complemento.
                Oltre a ciò gli strateghi austro-ungheresi, come quelli tedeschi, sottovalutarono
             le capacità militari dei russi i quali, contro ogni previsione, riuscirono a mobili-
             tare il loro esercito in tempi molto brevi (anche grazie alla nuova rete ferroviaria
             costruita con il contributo francese) e che, sempre disilludendo le convinzioni
             dei loro avversari, riuscirono a battersi bene, imponendo, soprattutto all’Austria-
             Ungheria, un numero molto elevato di perdite.
                Se l’Italia avesse dichiarato guerra all’Austria, Vienna si sarebbe trovata coin-
             volta in un’insostenibile guerra su tre fronti. Conrad, allora, propose nuovamente
             di attaccare gli italiani prima che Cadorna potesse mobilitare e traferire le forze
             del Regio Esercito in Veneto; il Capo di Stato Maggiore austroungarico, infatti,
             aveva notato come le richieste italiane fossero sempre più esose e che per Vienna
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